Giro d’Italia 2023, Santiago Buitrago conquista le Tre Cime di Lavaredo! Roglic e Thomas arrivano assieme, Almeida perde altri 20″

Ancora la fuga al Giro d’Italia 2023. Ad imporsi stavolta è Santiago Buitrago, che nel finale si gestisce al meglio per riprendere e staccare Derek Gee, che aveva provato ad anticipare prima delle pendenze più impegnative. Altro secondo posto dunque per il canadese, mentre tra i big Primoz Roglic e Joao Almeida ci provano, ma non riescono a fare la differenza su Geraint Thomas, che resiste bene alle azioni, rilanciando all’interno dell’ultimo chilometro. Con lui resta così solo lo sloveno, che poi lo anticipa al traguardo, dove tuttavia non riesce a superare Magnus Cort – altro reduce della fuga – che prende così i 4 secondi di abbuono, grazie al suo spunto veloce, guadagnando tre secondi. Il gallese conserva così la Maglia Rosa per 26 secondi su Roglic e 59 sul portoghese.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Giusto due chilometri di tranquillità e poi cominciano gli attacchi. Ad avvantaggiarsi subito sono Larry Warbasse (Ag2r) e Veljko Stojnic (Corratec-Selle Italia), che riescono a prendere una quarantina di secondi su un gruppo tutt’altro che tranquillo. I tentativi, infatti, si sprecano, con anche la Jumbo-Visma fra le squadre intenzionate ad andare in avanscoperta. Nessuno, però, è d’accordo a lasciar andare una fuga diversa rispetto ai due corridori già all’attacco. Con il passare dei chilometri, però, le maglie delle marcature si allargano e sono Derek Gee (Israel-PremierTech) e Alex Baudin (Ag2R) a riuscire a chiudere lo spazio che li separa dai fuggitivi.

Successivamente, arrivano sui battistrada anche Nicholas Prodhomme (Ag2), Vadim Pronskiy (Astana), Patrick Konrad (Bora), Davide Gabburo e, in un terzo tempo, pure Magnus Cort (Ef). In gruppo continuano comunque gli scatti, con con Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious) che riesce a fare la differenza Al suo inseguimento si lanciano prima Michael Hepburn (Jayco-AlUla) e Stefano Oldani (Alpecin-Deceuninck), seguiti poco dopo da Mattia Bais (Eolo-Kometa) e, in un secondo momento, José Joaquin Rojas e Carlos Verona (Movistar). Nel frattempo il gruppo decide finalmente di rallentare, dando il benestare a questa azione. Nei chilometri successivi Buitrago, Hepbur e Oldani riesco a riportarsi davanti poco prima del traguardo volante di Caprile, mentre Bais viene ripreso da Rojas e Verona e il ritardo del gruppo Maglia Rosa sfiora i cinque minuti. Il gap continua a crescere mentre la strada comincia lentamente a salire verso Arabba.

Ben Healy (EF Education-EasyPost) prova ad uscire dal gruppo, ma Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), con la sua Maglia Azzurra, si muove per provare ad andare a chiudere, riuscendo a riprendere l’irlandese; i due vengono poi riassorbiti dal gruppo. Nel frattempo Rojas, Verona e Bais si riportano sulla testa della corsa. Dopo un altro tentativo fallito di Healy di uscire dal gruppo, la situazione torna a calmarsi e così i battistrada iniziano a salire verso il primo passo di giornata, il Campolongo, con un vantaggio di oltre cinque minuti.

Vantaggio che sale ancora al momento del passaggio al GPM conquistato da Gabburo, davanti a Bais e Gee. In discesa i fuggitivi guadagnano ancora, iniziando la salita verso il Passo Valparola con un vantaggio di 6’10”. Nel corso della salita Stojnic non riesce a tenere il passo dei corridori, seguito, a due chilometri dallo scollinamento, da Rojas. Quest’ultimo riesce comunque a rientrare subito dopo il GPM conquistato da Gee, mentre il gruppo ha quasi 8 minuti di ritardo.

Proprio in vista dello scollinamento, in testa al gruppo arriva un uomo del Team Jayco-AlUla, che riporta il ritardo attorno ai sette minuti ai piedi del Giau. Nel frattempo sulle prime rampe di salita Rojas e Baudin perdono contatto dalla testa della corsa. Verona decide allora di rompere gli indugi, a 46 chilometri dalla conclusione: sullo spagnolo si riportano Gee e Buitrago. Dopo qualche chilometro riescono a rientrare anche Hepburn e Cort, con l’australiano che appare particolarmente brillante, salendo regolare. Il danese fa invece fatica e perde contatto in prossimità del GPM.

Cort rientra poi nella discesa, così come buona parte anche del resto della fuga, ad eccezione di Baudin, Rojas, Bais e Gabburo. I quattro che hanno fatto la differenza sul Giau, ad eccezione di Verona sostituito da Cort, si confermano tuttavia i più brillanti anche sulla salita successiva, il meno imppegnativo Passo Tre Croci, lungo il quale si vede anche Warbasse, che dopo essere rientrato insieme agli altri inseguitori prova ad anticipare, consapevole di non averne per giocarsi le sue carte in un confronto diretto.

Lo statunitense tuttavia non ne ha più quando viene ripreso, faticando poi anche a seguire i più immediati inseguitori. Ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo il primo a muoversi è Gee, che prova a sfruttare le sue doti al passo per anticipare il tratto più duro e impostare un ritmo elevato per non soffrire le accelerazioni degli scalatori più puri, partendo ovviamente da Buitrago. Il colombiano tuttavia è nel suo ambiente e ha dalla sua l’esperienza di Franco Pellizotti in amirraglia per affrontare al meglio questa ostica salita. Dopo essere rimasto da solo alle sue spalle, staccando un sorprendente Hepburn, Buitrago riprende e supera facilmente il canadese a 1500 metri dalla conclusione, facendo rapidamente il vuoto per andare a conquistare le Tre Cime di Lavaredo. Dietro di lui Gee chiuderà con un ritardo di poco inferiore al minuto mentre Cort chiuderà il podio resistendo per un soffio al ritorno dei big.

Una battaglia, quella tra i migliori, iniziata solamente sulla salita finale visto che il ritmo imposto da Laurens De Plus (Ineos Grenadiers) ha impedito qualsiasi altra azione, riducendo progressivamente il gruppo ad appena una decina di unità, con il solo Bruno Armirail (Groupama-FDJ) a mancare tra gli uomini di classifica. Entrando nei cinque chilometri finali arriva una prima accelerazione invece di Rohan Dennis (Jumbo-Visma), che crea un piccolo movimento nel quale provano ad avvantaggiarsi Thymen Arensman (Ineos Grenadiers), Filippo Zana (Team Jayco – AlUla) e Damiano Caruso (Bahrain-Victorious). A chiudere è direttamente Geraint Thomas, che sale del suo ritmo, senza seguire la secca accelerazione del compagno.

Dopo il tratto impegnativo la strada torna più semplice e De Plus riesce a rientrare, mettendosi nuovamente in testa prima di cedere di nuovo il passo ad Arensman. Il ritmo sale così di nuovo e subito alcuni uomini vanno in difficoltà prima che il gruppo esploda in seguito alla progressione di Joao Almeida (UAE Team Emirates). Thomas risponde prontamente, così come Primoz Roglic (Jumbo-Visma), che aspetta qualche altro centinaio di metri per piazzare il suo attacco mandando in difficoltà i vari Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), Einer Rubio (Movistar), Caruso, Arensman e Kuss, che erano riusciti a loro volta a seguire.

Risultato Tappa 19 Giro d’Italia 2023

Classifiche Giro d’Italia 2023

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio