Giro del Lussemburgo 2025, colpo doppio di Mattias Skjelmose nella tappa regina!

Mattias Skjelmose conquista la terza tappa del Giro del Lussemburgo 2025. Il portacolori della Lidl-Trek ha colto il suo terzo successo stagionale imponendosi nella più impegnativa delle cinque frazioni della corsa lussemburghese, conclusasi presso il castello di Vianden al termine di 170,5 chilometri rivelatisi piuttosto selettivi. Il 25enne danese è andato a riprendere a soli 150 metri dal traguardo Marc Hirschi (Tudor Pro Cycling Team), che aveva allungato a poco più di sei chilometri dalla conclusione, e ha poi resistito al tentativo di rimonta di Jordan Jegat (TotalEnergies), che si deve accontentare della seconda piazza di giornata.

Terzo posto, con un ritardo di 2″, per Brandon McNulty (UAE Team Emirates XRG) davanti al compagno di squadra Jhonatan Narvaez e a Marco Brenner (Tudor Pro Cycling Team), mentre Hirschi ha chiuso sesto. Skjelmose si prende anche la maglia di leader della corsa dato che Romain Grégoire (Groupama-FDJ) ha perso contatto lontano dall’arrivo, con il danese che ora comanda con 4″ di vantaggio su Jegat e 8″ su McNulty. Miglior italiano all’arrivo è stato Davide Piganzoli (Team Polti VisitMalta), 14° a 53″ e 14° anche nella generale a 1’03” dal nuovo capoclassifica.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Le prime fasi di gara vedono rapidamete formarsi un tentativo di sette uomini composto da Silvan Dillier (Alpecin-Deceuninck), Simon Guglielmi (Arkéa-B&B Hotels), Thomas Gachignard (TotalEnergies), Ådne Holter (Uno-X Mobility), Joshua Gudnitz (Team ColoQuick), Victor Papon e Henri-François Renard-Haquin (Wagner Bazin WB), ai quali il gruppo lascia molto spazio sin da subito. Il loro vantaggio arriva così a toccare un massimo di sei minuti, ma al termine della prima ora di gara il gruppo inizia la sua progressiva rimonta che porta il gap a scendere a 3’30” ai -100 dalla conclusione.

È soprattutto la EF Education-EasyPost a impegnarsi nell’inseguimento, portando il plotone a poco più di due minuti dai battistrada all’inizio della prima delle tre ascese del Montée de Niklosbierg, a circa 50 chilometri dal traguardo. Lungo la salita davanti restano solo Guglielmi, Gachignard, Renard-Haquin e Holter, ma anche il gruppo inizia a perdere pezzi a seguito di qualche accelerazione, una delle quali ad opera di Søren Kragh Andersen (Lidl-Trek), che riesce a portar via un gruppetto di una quindicina di unità comprendente anche Davide Piganzoli (Team Polti VisitMalta) e tre corridori della UAE Team Emirates XRG che però non collaborano.

Nonostante questo, i contrattaccanti riescono a guadagnare fino anche un minuto di vantaggio su ciò che resta del plotone, tirato principalmente dalla Groupama-FDJ, ma con l’inizio della seconda ascesa del Montée de Niklosbierg Ben Healy (EF Education-EasyPost) si sacrifica per il compagno di squadra Richard Carapaz e con una gran progressione va a chiudere sui contrattaccanti poco dopo lo scollinamento, selezionando ulteriormente il gruppo. A farne le spese è soprattutto il leader Romain Grégoire (Groupama-FDJ), che perde contatto e, pur scollinando con un ritardo minimo, non riuscirà più a rientrare.

A quel punto è la UAE, in netta superiorità numerica con cinque corridori in un gruppo ridotto ormai a 22 unità, a prendere in mano la situazione e a imporre il ritmo nei chilometri seguenti per andare a chiudere sui fuggitivi superstiti, che vengono riassorbiti all’inizio della terza e ultima scalata del GPM già affrontato in precedenza, dopo un forcing di Kragh Andersen. Rafal Majka (UAE Team Emirates XRG) alza poi ulteriormente il ritmo e con lui restano solo il compagno di squadra Brandon McNulty, Marco Brenner e Mathys Rondel (Tudor Pro Cycling Team), Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), Toms Skujins e Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale) e Jordan Jegat (TotalEnergies).

Brenner attacca ai -16 dalla conclusione, ma gli altri vanno rapidamente a chiudere tranne Majka, che si stacca. Dopo un’accelerazione di Skjelmose, anch’essa annullata, il polacco sfrutta un rallentamento per rientrare e, appena entrati negli ultimi 10 chilometri, tornano sotto anche Marc Hirschi (Tudor Pro Cycling Team), Jhonatan Narvaez (UAE Team Emirates XRG) e Urko Berrade (Equipo Kern Pharma), che avevano scollinato con una quindicina di secondi di ritardo. Proprio Hirschi allunga poi in discesa a 6500 metri dall’arrivo e riesce a guadagnare fino a 8″ di margine sugli altri undici corridori in testa alla corsa.

Grazie al lavoro di Majka in favore di McNulty, gli inseguitori si riavvicinano 4″, ma il polacco esaurisce infine le energie e, dopo un attimo di incertezza che consente all’elvetico di riguadagnare qualcosa, deve intervenire Narvaez. Hirschi entra quindi nell’ultimo chilometro con poco meno di 10″ di margine e a quel punto è Skuijns a sacrificarsi per Skjelmose, riuscendo a guadagnare qualcosa sul battistrada, che sulla rampa finale in pavé verso il traguardo del castello di Vianden perde di brillantezza. Sono poi la progressione di McNulty e infine l’accelerazione di Skjelmose a infrangere i sogni di gloria di Hirschi, ripreso a soli 150 metri dall’arrivo, con Skjelmose che riesce a togliersi di ruota McNulty e a resistere alla gran rimonta di Jegat, andando a prendersi tappa e maglia.

Risultato e Classifiche Tappa 3 Giro di Lussemburgo 2025

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