Presentazione Squadre 2025: UAE Team Emirates XRG
Arrivare in cima è difficile, rimanerci è ancora più complicato. La missione della UAE Team Emirates XRG per il 2025 è proprio di quella rimanere al vertice del ciclismo mondiale, resistendo alla voglia di rivalsa di tutte le altre formazioni, che per certi versi sono state un po’ messe in ombra nell’arco della passata stagione. La formazione emiratina può fare affidamento sul corridore che nell’arco degli ultimi 12 mesi ha riscritto la storia di questo sport e, complessivamente, su un organico fortissimo, dato il numero di corridori di livello mondiale presenti al suo interno. L’obiettivo dichiarato è quello quindi di rimanere sulla vetta del mondo e magari di aggiungere altri trofei di primissimo ordine a una bacheca che negli ultimi anni è diventata sempre più scintillante.
Gli uomini più attesi
Senza grosse sorprese, è ovviamente Tadej Pogačar l’uomo più atteso della formazione emiratina. Reduce da una stagione straordinaria, nella quale ha vinto quasi tutto quello che poteva vincere e, in particolare, Giro d’Italia, Tour de France e Mondiali, il 26enne inizia nuovamente l’anno come corridore numero uno del mondo e avrà ancor di più gli occhi di tutti addosso, con gli avversari che proveranno a batterlo in ogni modo. Difficile replicare quanto fatto nel 2024, ma dal fenomeno sloveno ci si può ormai aspettare di tutto, anche la vittoria nell’unica corsa che finora lo ha sempre respinto, la Milano-Sanremo, che sarà il suo primo obiettivo stagionale. In seguito, il campione del mondo tornerà sul pavé delle Fiandre e sulle Ardenne per provare ad arricchire ulteriormente il suo già vasto palmares, prima di tentare l’assalto al quarto Tour de France e, a meno di clamorosi cambiamenti dell’ultimo minuto, alla prima Vuelta a España, con la quale completare la Tripla Corona.
Come detto, in squadra c’è un numero quasi incredibile di corridori di livello mondiale. Uno di questi è Adam Yates, che ha dimostrato ormai di essersi perfettamente calato nella mentalità da stella-gregario. Quando le strategie di squadra lo designano come capitano, l’inglese ha qualità e continuità per fare risultati; allo stesso modo, quando le tattiche generali lo rivestono invece di compiti di supporto, in particolare nei confronti del “super-capitano” di cui sopra, il rendimento rimane eccellente. A lui toccherà andare a caccia della Maglia Rosa al Giro d’Italia, in modo da rendere poi possibile la “Tripla Corona” di squadra, combinando quell’eventuale successo con quelli, per il momento altrettanto eventuali, di Tadej Pogačar.
Al Giro, come punta, ci andrà anche Juan Ayuso, uno che invece sembra fare più fatica a gestire la doppia veste richiesta dalla squadra. Il talento spagnolo è comunque uno dei più promettenti di tutto il gruppo, data soprattutto la combinazione fra cronometro e salita: gli servirà, però, una mente un po’ più libera rispetto al 2024 per riuscire a scaricare a terra tutta la potenza di cui dispone, in modo da poter puntare a successi di livello primario.
Tour de France, come supporto, e Vuelta a España come possibile riferimento per la classifica sono invece nel cuore del programma di João Almeida, per il quale però molto complicato andare oltre il ruolo da “regolarista piazzato”. Il portoghese è l’epitome della solidità ciclista, va bene a cronometro e in salita ha mille vite, ma non sembra avere lo spunto necessario per fare la differenza, soprattutto quando la concorrenza è quella meglio qualificata. In termini di profondità di squadra, però, la sua presenza è fondamentale per le strategie collettive, quando si parla di corse a tappe.
Nel mazzo emiratino c’è un poi un gruppetto di corridori con qualità da capitani (per buona parte delle altre squadre WorldTour), ma che tutti scelto di muoversi negli spazi creati a loro disposizione, bilanciando lavoro in funzione di altri e obiettivi individuati con largo anticipo: è il caso di Pavel Sivakov, reduce da un ottimo 2024, Brandon McNulty, ormai specialista delle brevi corse a tappe, Jay Vine, che sembra essersi ben rimesso dal tremendo incidente della scorsa primavera, e Marc Soler, ormai del tutto inquadrato nelle logiche di squadra. Particolare attenzione andrà poi riposta sul messicano Isaac del Toro, autore di una stagione d’esordio fra i professionisti più che positiva e ragazzo potenzialmente spendibile in diversi settori, dalle gare di un giorno alle classifiche generali, passando per le tappe dei Grandi Giri.
Nella “forza-lavoro” da corse a tappe ci sono inoltre corridori dichiaratamente “gregari”, nel vero senso del termine, come l’esperto polacco Rafał Majka, il navigato austriaco Felix Großschartner e il più giovane, ma decisamente affidabile, sloveno Domen Novak, che nel 2024 si è tolto comunque la soddisfazione di vincere il titolo nazionale in linea. Locomotore fondamentale del treno emiratino sarà poi Mikkel Bjerg, che di stagione in stagione è diventato un uomo spesso irrinunciabile, soprattutto nelle fasi intermedie delle gare: il danese però potrebbe ritagliarsi qualche spazio di rilievo nelle Classiche, come avvenuto nel 2024, quando fu splendido quarto al Giro delle Fiandre.
Per quel che riguarda le Classiche di Primavera, un ruolo molto importante lo avrà Tim Wellens, corridore dalle enormi qualità e dall’esperienza ormai decennale in gruppo: il belga potrà svolgere molteplici compiti, in particolare sul pavé, e avrà i suoi consueti spazi a disposizione anche in alcune brevi corse a tappe, senza particolari salite al loro interno. Per ampliare le possibilità di squadra nelle corse del nord, dal CicloMercato è arrivato Florian Vermeersch, corridore che è già stato capace di salire sul podio della Roubaix e che sembra avere ancora ampi margini di miglioramento da poter occupare. Volto nuovo è anche quello di Jhonatan Narváez, uno dei pochi corridori che nel 2024 è stato capace di battere Tadej Pogačar su un traguardo puntato prima dallo sloveno. L’ecuadoriano ha spunto veloce, grandi capacità da fondista e sa muoversi bene anche su percorsi complicati e insidiosi: da lui potrebbero arrivare risultati molto pesanti, anche in corse-simbolo del calendario.
Spazi di rilievo potrebbero aprirsi pure per l’azzurro Filippo Baroncini, che nel 2024 è riuscito a lasciarsi alle spalle un periodo costellato da sfortune varie e che ha i mezzi per diventare un finalizzatore di qualità, soprattutto in gare caratterizzate da tracciati ondulati. Proverà a togliersi le sue soddisfazioni, come avvenuto nelle stagioni passate, anche Alessandro Covi, mentre il 22enne spagnolo Igor Arrieta cercherà di consolidare il suo processo di crescita, che ha avuto un percorso sinusoidale nell’arco della stagione appena passata. Un volto nuovo, che cercherà di ambientarsi al meglio in una squadra di simile livello, è il belga Rune Herregodts, che si è messo in luce nei mesi scorsi come specialista delle prove contro il tempo e come uomo da buttare nelle mischie delle brevi corse a tappe, non troppo impegnative dal punto di vista altimetrico.
A Juan Sebastián Molano si chiederà di difendere i colori emiratini nelle volate di gruppo, magari con il sostegno del nuovo arrivato Julius Johansen, oltre che del “decano” Vegard Stake Laengen, i quali faranno comunque anche parte dei gruppi di lavoro a disposizione dei capitani per le corse a tappe. Fondamentale, su tutti i terreni, sarà inoltre il tedesco Nils Politt, che nella prima stagione in squadra è stato a dir poco sorprendente per il suo apporto su tracciati esigenti dal punto di vista altimetrico e che è tornato a brillare anche sull’amato pavé (secondo alla Omloop Het Nieuwsblad). Chiudono un organico di enorme valore i gemelli Rui Oliveira e Ivo Oliveira, altri corridori di ottime qualità, pronti a mettersi al servizio della squadra e capaci anche di inseguire glorie personali, su percorsi adatti alle loro caratteristiche di passisti di fondo.
Le giovani promesse
Dopo l’infornata di giovani talenti promossi lo scorso anno, alla vigilia del 2025 la squadra emiratina ha trovato spazio solo per un corridore in uscita dal suo vivaio. Si tratta di Pablo Torres, classe 2005 che ha fatto vedere cose notevolissime nelle gare giovanili più importanti. Così, la sua promozione è stata quasi inevitabile, anche se sarà più che pronosticabile il fatto che i tecnici avranno nei suoi confronti molta pazienza in modo da gestirne al meglio la maturazione, considerato anche un contratto che durerà fino al 2030.
Non sono neoprofessionisti, ma sono ancora giovanissimi sia Jan Christen che António Morgado. Il fatto di avere ancora 20 anni, però, non li toglie dal mazzo dei corridori importanti, peraltro capaci già nel 2024 di lasciare i loro marchi su corse di alto profilo. Lo svizzero è un attaccante di razza e potrebbe anche andare a occupare lo spazio tattico lasciato libero dalla partenza di Marc Hirschi, mentre il portoghese deve ancora trovare la sua precisa dimensione, che potrebbe portarlo anche a specializzarsi in quel pavé che all’inizio non gradiva ma per il quale si è dimostrato decisamente portato.
Organico UAE Team Emirates XRG 2025
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Potenziale UAE Team Emirates XRG 2025
Volate - 6.1
Colline - 9.3
Montagne - 9.9
Pavé - 8.6
8.5
C'è solo un problema, per la squadra degli Emirati: ripetersi. Il 2024 è stato vicinissimo a essere una stagione perfetta, grazie al leggendario rendimento di Tadej Pogačar e anche al contributo di quasi tutti i corridori, tanto che i primati, in termini di vittorie, si sono sprecati. L'organico ha perso qualche finalizzatore di rilievo, ma ci sono tanti giovani stelle che avranno un anno in più di esperienza nelle gambe. Per questo, la quota degli 80 successi stagionali non sembra neanche così irrealizzabile, di nuovo...
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