Presentazione Squadre 2024: TotalEnergies
La TotalEnergies si affaccia sulla nuova stagione con un organico decisamente ringiovanito e per certi versi ridimensionato. L’obiettivo della promozione nel WorldTour sembra non essere più particolarmente pressante per la squadra francese, che ha imboccato una strada votata allo sviluppo di talenti francesi ancora da sgrezzare, definendo un organico senza particolari stelle. Sono rimaste le “bandiere” storiche, a cui verranno chiesti i risultati più importanti e magari qualche colpo memorabile, fra Tour de France e grandi Classiche. Poi, se qualche giovane di casa dovesse sbocciare definitivamente, sarà tanto di guadagnato.
Gli uomini più attesi
Non c’è più Peter Sagan, il cui biennio in squadra è stato a dir poco sotto le aspettative, e non ci sono più corridori di gran nome ed esperienza come Edvald Boasson Hagen, Daniel Oss e Maciej Bodnar. Di conseguenza, le attese si spostano su altri corridori che sono stati capaci di risultati brillanti in carriera. Uno di questi è sicuramente Anthony Turgis, che negli anni è diventato un uomo da Classiche tanto da chiudere tre volte nei migliori 10 la Milano-Sanremo (secondo nel 2022) e due volte il Giro delle Fiandre (quarto nel 2020). Per le corse di un giorno sarà sicuramente un punto di riferimento e le sue caratteristiche di fondista potrebbero anche concedergli il sogno di conquistare quella vittoria che ti cambia la carriera.
Nel passato recente uno dei corridori più brillanti è stato Mathieu Burgaudeau. 25 anni, ha già lasciato il segno ad altissimo livello vincendo una tappa alla Parigi-Nizza 2022 e conducendo, in più di un’occasione, attacchi di qualità in gare importanti, tanto da chiudere con un secondo e un terzo posto di giornata il Tour de France 2023. Le sue qualità di passista resistente e capace di tenere botta alle accelerazioni più dure lo rendono una delle armi più importanti presenti nell’arsenale della formazione francese. C’è poi da vedere come proseguirà la parabola di crescita di Jason Tesson, passato professionista un anno fa di questi tempi e capace di ottenere risultati di buon livello nella sua prima annata in squadra. Velocista esplosivo, sa fare ottime cose sia su strade interamente pianeggianti sia laddove i percorsi sono un po’ più agitati. Lui e il coetaneo Valentin Ferron sono due 26enni su cui la formazione francese punta molto, anche per via dei risultati più freschi nella memoria, quelli ottenuti nel 2023: degli 8 successi arrivati l’anno scorso, la metà portano la firma di questo duo, con Ferron che ha caratteristiche più da passista resistente su percorsi collinari e insidiosi.
Qualcosa di molto buono ce lo si attende da Dries van Gestel, che arriva da due annate decisamente brillanti, soprattutto nelle Classiche di un giorno. Il belga è corridore dotato di uno spunto veloce più che discreto, che gli permette di puntare in alto laddove il campo dei rivali non è tirato a lucido e i gruppi che si disputano la vittoria non sono al gran completo. Terzo alla Gent-Wevelgem 2022 e quinto alla Brussels Classic 2023, ha la possibilità, gestendo bene le sue forze, di piazzare qualche zampata importante nei mesi a venire. Pare improbabile che possa ripetersi, ma parlando di “zampate importanti” non si può non ricordare quel che è stato capace di fare Geoffrey Soupe alla Vuelta a España 2023, contesto in cui è andato a prendersi un successo fondamentale, per lui e per la squadra: corridore veloce, spesso al servizio dei compagni, ha dimostrato comunque di essere in grado di sfruttare quel che la strada gli mette a disposizione. Come detto, ripetersi a quel livello sarà difficile, ma qualche colpo, nelle pieghe del calendario, è lecito aspettarselo.
Ci sono poi due veri e propri veterani del ciclismo francese, Pierre Latour e Alexis Vuillermoz, che per vari motivi negli ultimi anni non sono riusciti a mantenere le aspettative createsi intorno a loro dopo i fasti giovanili. Latour deve fare i conti anche con qualche problema dettato dal timore di affrontare le discese, cosa tutt’altro che favorevole quando si tratta di andare a caccia di vittorie sui percorsi a lui storicamente più congeniali. Il suo 2024 è iniziato comunque con un paio di buone interpretazioni, da vedere come potrà proseguire. Dal canto suo, Vuillermoz è più in là con l’età (35 anni contro i 30 del collega appena citato), ed è reduce da una stagione condita da diversi problemi fisici: le caratteristiche da corridore esplosivo potrebbero peraltro anche essersi affievolite con il passare delle stagioni, ma qualcosa di buono, soprattutto in chiave corse di un giorno, è ancora lecito aspettarselo.
Chi sembra invece essere nel pieno della maturità agonistica è Steff Cras. Il belga, 27 anni, arriva da due annate importanti, è stato 11esimo nella classifica finale dell’ultima Vuelta ed ha dimostrato di saper tenere le ruote dei migliori quando la strada sale. Non sarà al livello dei grandissimi del settore, ma rappresenta una carta importante per la squadra, da giocare, in chiave risultati di prestigio, soprattutto nelle gare di una settimana. Lui, peraltro, è ancora alla ricerca del primo successo da professionista: dovesse arrivare nel 2024, non sarebbe una sorpresa. In salita potrebbe farsi vedere anche il 25enne Thomas Bonnet, che ha condotto una stagione di acclimatamento ad alto livello nel 2023 e che ora potrebbe provare a ritagliarsi un ruolo un po’ più ampio nelle strategie quotidiane di squadra.
Stesso discorso vale per Mattéo Vercher, che si è rivelato al grande pubblico quando era ancora stagista (terzo al Giro del Veneto 2022) e che nella sua prima annata da professionista è rimasto sotto traccia, se si eccettua qualche piazzamento di medio livello. Il suo spunto veloce potrebbe valere qualche consistente soddisfazione, così come potrebbe avvenire a Sandy Dujardin, che ha già messo in mostra una buona condizione nelle primissime uscite di questa stagione (quarto in una tappa dell’Etoile des Bessèges) e che può contare su qualità da far fruttare anche su percorsi mossi e di difficile interpretazione. Uomini da attacchi a lunga gittata e da lavoro per i capitani di giornata saranno invece Paul Ourselin, Emilien Jeannière e Alan Jousseaume.
Attaccante di buona qualità, soprattutto per via delle discrete qualità da scalatore, è inoltre Fabian Doubey, che in carriera è già stato capace di raccogliere piazzamenti significativi e che proverà a dare un’ulteriore svolta positiva al suo cammino agonistico. Quella appena iniziata sarà poi l’ultima annata in gruppo di Julian Simon, decano del ciclismo francese e capace di mettere insieme in carriera 13 successi. Chissà che non voglia regalarsi qualcosa d’altro, prima di salutare tutti. Qualche buon piazzamento, in contesti adatti, potrà ottenerlo Fabien Grellier, mentre Lorrenzo Manzin sarà un’ulteriore carta da spendere nei finali veloci, sia come pedina di supporto che, laddove il contesto lo permetterà, come finalizzatore.
Le giovani promesse
Sono quattro i corridori, tutti francesi, che fanno le loro prime pedalate da professionisti con l’inizio della stagione 2024. Jordan Jegat ha già parecchi anni di attività alle spalle, a livello Continental, ma ha ora a disposizione la possibilità di misurarsi stabilmente con i migliori: il 24enne di Vannes ha fatto vedere di essere in grado di tenere botta su percorsi mossi e selettivi, riuscendo anche a curare le classifiche generali di brevi corse a tappe. Ben più giovane, 21 anni, è Baptiste Vadic, che compie un vero e proprio salto fra i professionisti, dopo tre stagioni trascorse a livello interamente dilettantistico: ha qualità da passista resistente tutte da sviluppare e sembra essere anche portato per le cronometro. Da vedere quale potrà essere il suo impatto con la nuova categoria.
Sulla carta, Thomas Gachignard è già pronto per far bene ad alto livello. 23 anni e un’esperienza passata che lo ha già visto in azione in realtà Continental, è un corridore che sa andare all’attacco e che sa farsi rispettare su percorsi molto esigenti, come testimoniano i piazzamenti, ottenuti nel 2023, nella prima pagina dell’ordine d’arrivo in corse complicate come la Tro-Bro Léon e il Gp Denain. Nelle volate, fra servizio per i compagni ed eventuali tentativi in prima persona, la squadra francese potrà lanciare il possente 23enne Lucas Boniface, anche lui al primo vero impatto con le corse dei “grandi”.
Organico TotalEnergies 2024
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Potenziale TotalEnergies 2024
Volate - 6.5
Colline - 7.4
Montagne - 5.8
Pavé - 5.4
6.3
Hanno salutato diversi corridori storici e, nel contempo, sono arrivati atleti giovani, tutti da costruire e da inquadrare. C'è tanta fiducia nei confronti degli uomini da fuga e da classiche presenti in organico e la linea guida pare dichiaratamente quella di privilegiare la qualità rispetto alla quantità. Improbabile, viste le scelte fatte dalle pari categoria, che l'obiettivo possa essere ancora la promozione nel WorldTour: la squadra sembra più tarata per raccogliere vittorie mirate e importanti, anche in chiave visibilità.
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