Presentazione Squadre 2024: Ineos Grenadiers
Pochi cambiamenti in vista di questo 2024 per la Ineos Grenadiers che conferma quasi in toto il gruppo dei migliori. Il roster rimane quindi un mix interessante tra corridori di esperienza e giovani di talento che dovranno provare migliorare le 31 vittorie dello scorso anno, anche se l’obiettivo più ambizioso è quello di tornare a vincere un Grande Giro, che manca dal Giro 2021 conquistato da Egan Bernal. Nel frattempo la squadra ha anche cambiato pelle, aumentando il proprio raggio d’azione anche alla Classiche, come dimostra il secondo posto alla Milano-Sanremo di Filippo Ganna alla Liegi-Bastogne-Liegi di Tom Pidcock proprio la scorsa primavera.
Gli uomini più attesi
Filippo Ganna è ormai l’uomo di copertina di questa squadra. Secondo, appunto, all’ultima Milano-Sanremo, nel 2023 il verbanese si è confermato su alti livelli a cronometro, dove si è laureato vice-campione del Mondo e campione italiano, ma si è messo in evidenza anche nelle corse di un giorno e in alcune volate e ha fatto classifica in alcune gare a tappe minori, emergendo come corridore molto poliedrico. Quest’anno, fortemente incentrato sulle Olimpiadi di Parigi (sia in pista che su strada, nella crono), sarà chiamato a confermare l’alto livello mostrato la scorsa stagione, con la speranza, da lui stesso espressa, di riuscire a trasformare in vittorie alcuni dei numerosi secondi posti ottenuti.
L’altro uomo di riferimento per le classiche sarà Thomas Pidcock, cresciuto molto, tanto da riuscire a portarsi a casa la Strade Bianche, il terzo posto all’Amstel Gold Race e il secondo alla Liegi-Bastogne-Liegi e a restare in classifica al Tour nelle prime due settimane. Quest’anno può essere quello finalmente di un risultato davvero importante, anche se non sarà facile scardinare la concorrenza delle altre squadre di vertice e, soprattutto, conciliare gli impegni su strada con quelli della mountain bike, dove punta a confermare l’oro olimpico ottenuto a Tokyo.
Nelle gare di un giorno, l’azzurro e il britannico potranno contare su un corridore di esperienza come Michal Kwiatkowski, capace in passato di ottenere ottimi risultati sia sul pavé che nelle Ardenne. Anche se lo scorso anno non è riuscito a mettersi in evidenza su nessuno dei due terreni, riscattando poi la sua annata con una vittoria di tappa al Tour, l’ex campione del mondo resta un elemento importante nell’economia della squadra, sia nelle citate classiche di primavera che nei Grandi Giri, tanto in supporto ai compagni di squadra quanto in prima persona. Caratteristiche che si possono ritrovare anche in Jhonatan Narvaez, corridore ancora un po’ discontinuo ma capace di cogliere qualche buon piazzamento nelle corse di un giorno al Nord e successi parziali nelle gare a tappe, senza far mancare il suo apporto alla causa dei capitani del team.
Le classiche saranno probabilmente il terreno di caccia anche di Ben Turner, reduce da un 2023 iniziato bene con la vittoria della Vuelta a Murcia ma poi complicato da un infortunio rimediato al Fiandre. Dotato di ottime qualità, il 24enne è chiamato al rilancio e a fare un passo in avanti in questo 2024 al pari del connazionale Ethan Hayter, piuttosto sfortunato lo scorso anno viste le due fratture alla clavicola rimediate nel corso della stagione. Le caratteristiche del 25enne gli permettono di essere competitivo su tanti terreni, nelle volate di gruppo ristretto, nelle crono, nelle brevi gare a tappe e, potenzialmente, anche nelle corse di un giorno, ma quasi sicuramente il suo calendario e i suoi obiettivi saranno tarati sull’appuntamento olimpico, dove l’eclettico britannico può andare a caccia di più di una medaglia in pista.
A questi nomi possiamo poi aggiungere quello di un altro giovane talento, Magnus Sheffield, anche lui reduce da un’annata non sempre semplice, nella quale ha pesato sicuramente la caduta al Giro di Svizzera, nello stesso tratto di strada in cui ha perso la vita Gino Mäder. Il classe 2002, che nel 2022 sorprese tutti conquistando la Freccia del Brabante e altre due vittorie, ha comunque continuato a fare esperienze e a crescere, e anche lui dovrebbe far parte della squadra delle classiche, sebbene possa ottenere buoni risultati anche nelle corse di una settimana viste le sue ottime capacità nelle prove contro il tempo.
Per quanto riguarda le gare a tappe più importanti, i Grandi Giri, la formazione britannica sembra essersi un po’ indebolita viste le partenze di Tao Geoghegan Hart, Daniel Martinez e Pavel Sivakov, tuttavia è di sicuro importante per il team essere riusciti a confermare Carlos Rodriguez, che a lungo è stato vicinissimo a trasferirsi alla Movistar prima di rinnovare il contratto fino al 2027. Con il quinto posto finale al Tour de France 2023 (con vittoria di tappa), unito al settimo alla Vuelta dell’anno prima, il 22enne spagnolo si propone come futuro protagonista dei GT, e molto probabilmente rivestirà nuovamente il ruolo di capitano alla prossima Grande Boucle, oltre che nelle altre corse di una settimana più impegnative e, visto il settimo posto ottenuto al Lombardia, potrebbe rivestire un ruolo importante anche nelle classiche più dure.
In Francia, la squadra potrebbe affiancare al talentuoso corridore iberico il già citato Pidcock (che però correrà il Tour in funzione delle Olimpiadi), Egan Bernal e l’esperto Geraint Thomas. La partecipazione di quest’ultimo alla Grande Boucle è ancora incerta dato il gallese dovrebbe ripresentarsi al Giro d’Italia con l’intenzione di fare nuovamente classifica dopo il secondo posto del 2023, ma se poi sarà al via anche del GT transalpino potrà rivelarsi un elemento importante per Rodriguez vista la sua grande esperienza. Per quanto riguarda il colombiano, è ovviamente da capire se potrà tornare al livello precedente il terribile incidente di inizio 2022, ma in ogni caso sembra più orientato a provare a fare classifica alla Vuelta a España, dunque anche per lui si prevede un ruolo di supporto al Tour.
In salita e nelle varie corse a tappe proveranno tanto a mettersi in evidenza, quanto a lavorare per i compagni di squadra, il neerlandese Thymen Arensman e il norvegese Tobias Foss. Entrambi arrivano da un 2023 non totalmente positivo, ma entrambi sono già stati in grado di conquistare delle top-10 nei Grandi Giri, oltre che sfoderare ottime prestazioni a cronometro, dunque possono anche ottenere buoni risultati in prima persona. Saranno invece soprattutto al servizio dei compagni di squadra nelle giornate più impegnative Laurens De Plus, comunque in grado anche lui di conquistare qualche piazzamento, Omar Fraile e il nuovo arrivo Oscar Rodriguez, preziosi soprattutto quando la strada salirà.
Per quanto riguarda le volate, la formazione britannica si conferma una squadra che non punta particolarmente sugli sprinter. Oltre al già citato Hayter, a suo agio però soprattutto negli sprint ristretti, e alle estemporanee puntate di Ganna, l’unico elemento del team che può ottenere dei concreti risultati nelle volate pure è Elia Viviani, che nel 2023 ha ritrovato qualche successo e diversi piazzamenti dopo un 2022 un po’ sottotono. In ogni caso, quest’anno il veronese sarà concentrato particolarmente sulla pista con l’obiettivo Parigi, dunque potrebbero non essere molte le occasioni di vederlo nella mischia nella prima parte dell’anno.
Saranno invece chiamati a lavorare per i compagni di squadra su diversi terreni i vari Jonathan Castroviejo, Cameron Wurf, Brandon Rivera, Salvatore Puccio, Luke Rowe, Ben Swift e Connor Swift, anche se quest’ultimo potrebbe anche provare a mettersi in evidenza in qualche gara di un giorno minore.
Le giovani promesse
Anche se si è già dimostrato estremamente competitivo nelle prove contro il tempo, tanto da conquistare il titolo europeo, la medaglia di bronzo ai Mondiali e altri tre successi, Joshua Tarling può essere considerato ancora una giovane promessa visti i soli 19 anni (20 tra un mese). Il talento britannico continuerà ovviamente a lavorare sulle cronometro per provare ad avvicinare ancor di più i big della specialità, ma ha sicuramente margini di crescita ancora inesplorati negli altri terreni e, visti i numeri mostrati la scorsa stagione, il 2024 potrebbe essere l’anno buono per iniziare ad esplorarli.
Al contrario di Tarling, non è invece stato molto fortunato il primo anno tra i professionisti di Leo Hayter. Il vincitore del Giro U23 2022 ha infatti corso molto poco a causa di un virus che l’ha tenuto lontano dalle gare per cinque mesi, impedendogli così di avere una prima stagione completa tra i pro’ e di accumulare una maggiore esperienza. Nel poco che si è visto, comunque, il 22enne è riuscito a raccogliere qualche piazzamento (quinto alla Coppi e Bartali, 15° al Guangxi al rientro alle corse), dunque la speranza per lui è quella di riuscire a disputare un’annata regolare per avere la possibilità di mettersi alla prova con continuità.
Molta esperienza l’ha già accumulata Kim Heiduk, che si appresta ad iniziare la sua terza stagione tra i professionisti. Il 23enne tedesco si è finora soprattutto messo a disposizione dei compagni di squadra, ma è anche riuscito a ottenere qualche piazzamento in volata e un interessante decimo posto alla Freccia del Brabante, mostrando una crescita lenta ma regolare. Sarà dunque da vedere come proseguirà la sua crescita, così come quella del 19enne canadese Michael Leonard, che nel 2023 ha colto un paio di risultati a cronometro ma si è dovuto soprattutto ambientare alla nuova categoria, alla quale è approdato direttamente dagli juniores e saltando quella Under-23.
Lo stesso percorso hanno fatto quest’anno i due più giovani membri del team, i classe 2005 Andrew August e Theodor Storm: entrambi hanno fatto vedere ottime cose nella categoria juniores, ma ovviamente anche per loro la sfida sarà quella ambientarsi nella massima categoria, cercando di digerire al meglio il doppio salto e di imparare il più possibile dai compagni di squadra più esperti.
Organico Ineos Grenadiers 2024
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Potenziale Ineos Grenadiers 2024
Volate - 5.4
Collina - 9
Montagne - 8.5
Pavé - 6.4
7.3
L'addio di corridori importanti non è stato compensato da altrettanti innesti nel CicloMercato, durante il quale sono arrivati anche due 18enni, proseguendo così l'opera di ringiovanimento iniziata da un paio di stagioni e che il team spera possa dare frutti nel prossimo futuro. Un po' indebolitasi nel comparto salite, la squadra resta comunque competitiva nei GT, sia per quanto riguarda la classifica che per i successi parziali, così come nelle classiche, in particolare quelle vallonate, mentre potrebbe faticare maggiormente a ottenere risultati sul pavé e nelle volate.
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