Analisi Percorso Tirreno – Adriatico 2025: tappe per tutti i corridori in un tracciato comunque esigente

La Tirreno – Adriatico 2025 conferma la formula del GT in miniatura con giornate adatte a ogni tipo di corridore. In programma dal 10 al 16 marzo, la Corsa dei Due Mari torna infatti a proporre un percorso piuttosto variegato, che offrirà occasioni a tutti i partecipanti di provare a lasciare il segno (oltre che di mettere chilometri nelle gambe in vista dei prossimi appuntamenti), tuttavia quest’anno il tracciato sarà forse ancor più esigente visti i 14.400 metri di dislivello totale e le diverse tappe che sfioreranno o supereranno i 200 chilometri. In ogni caso, la 60a edizione della gara italiana si aprirà ancora una volta con una cronometro da Lido di Camaiore e si concluderà come sempre a San Benedetto del Tronto, offrendo nel mezzo il solito mix di frazioni per velocisti e opportunità per cacciatori di tappe prima dell’inedito e, molto probabilmente, decisivo arrivo in quota in programma nella sesta tappa.

Percorso Tirreno – Adriatico 2025

Per il quarto anno di fila, la Corsa dei Due Mari si aprirà con una cronometro individuale lungo le strade di Lido di Camaiore, che ovviamente farà già segnare le prime differenze in classifica generale tra i favoriti al successo finale. La prova misurerà 11,5 chilometri e il suo percorso, privo di particolari difficoltà altimetriche o planimetriche, sarà molto simile a quello della crono inaugurale dell’edizione 2023. A parte la curva ad angolo retto verso destra subito dopo il via e l’inversione a U che, dopo 5000 metri, costituirà il giro di boa e segnerà, in località Fiumetto, l’unico rilevamento cronometrico intermedio, il tracciato sarà composto da due lunghi rettilinei totalmente pianeggianti (uno di andata e uno di ritorno sulla stessa carreggiata) che daranno modo agli specialisti delle lancette di spingere lunghi rapporti e sviluppare grandi velocità per giocarsi il successo di giornata e la prima Maglia Azzurra. Unico “ostacolo” cui prestare attenzione arriverà nel finale, con la curva a S destra-sinistra su carreggiata ristretta che immetterà nell’ultimo chilometro.

Come avvenuto anche nelle scorse due edizioni, la prima frazione in linea unirà Camaiore a Follonica attraverso 192 chilometri senza grosse difficoltà altimetriche, per una prima giornata che dovrebbe quindi sorridere alle ruote veloci. Anche se si partirà in salita affrontando i 3900 metri dell’ascesa verso Montemagno, possibile trampolino di lancio per coloro che vorranno provare ad andare in fuga, gran parte del tracciato sarà infatti pianeggiante e l’unico GPM in programma sarà quello di Canneto (4,6 km al 3,3%, max. 9%), posto una ventina di chilometri dopo lo sprint intermedio di Casino di Terra e a poco più di 62 chilometri dalla conclusione. Nel finale, i velocisti avranno la possibilità di studiare l’arrivo (che comunque è lo stesso dello scorso anno) dato si percorrerà per una volta e mezza un circuito di 18,1 chilometri che negli ultimi 5000 metri proporrà diverse curve, nell’ultima delle quali sarà importante entrare nelle prime posizioni dato che sarà a soli 350 metri dal traguardo.

Più movimentata la tappa del giorno seguente, che sarà la più lunga di questa edizione visti i ben 239 chilometri in programma da Follonica a Colfiorito (Foligno). La prima metà del percorso sarà quella maggiormente mossa e vedrà il gruppo scalare la salita verso Roccastrada, il GPM del Passo del Lume Spento (12,4 km al 3,9%, max. 10%), lo strappo di San Quirino d’Orcia e l’ascesa di La Foce (5,4 km al 4,4%, max. 10%), ma il tracciato si manterrà abbastanza ondulato (oltre che piuttosto tortuoso a livello planimetrico) anche nella seconda parte, che in ogni caso sarà meno impegnativa, in particolare dopo il traguardo volante di Castel del Piano. Lo scenario, tuttavia, cambierà nuovamente entrando negli ultimi 25 chilometri, quando la strada punterà all’insù verso il Valico di Colfiorito: dei 18,5 chilometri di salita (pendenza media del 3,1%, max. 14%), i più duri saranno i primi due, dove ci saranno alcuni tratti in doppia cifra e la media sarà dell’8,1%, mentre in seguito l’ascesa si farà più pedalabile e spianerà anche in diversi punti, tornando a proporre pendenze del 4-5% negli ultimi 6000 metri. Difficile dunque assistere a grosse differenze o a uno scontro tra gli uomini di classifica, anche se i tanti chilometri nelle gambe si faranno sentire e diversi corridori (soprattutto i velocisti puri) potrebbero perdere contatto prima dello scollinamento, che avverrà a soli 4,1 chilometri dal traguardo.

Probabilmente aperta a più soluzioni sarà la quarta frazione, che per i primi due terzi dei suoi 190 chilometri sarà piuttosto movimentata. La partenza da Norcia sarà infatti subito in salita e vedrà i corridori scalare la Forca della Civita (10,8 km al 4,4%, max. 9%), lungo la quale dovrebbe formarsi la fuga di giornata, poi, dopo un breve falsopiano, una trentina di chilometri di discesa porterà ai piedi della successiva asperità, la Sella di Corno. Superata questa ascesa e dopo un altro tratto ondulato, ecco giungere la principale difficoltà di questa tappa, il Valico La Crocetta (12,8 km al 5,7%, max. 12%), dalla cui vetta mancheranno comunque più di 85 chilometri alla conclusione, rendendo quindi complicata qualche azione da parte degli uomini di classifica. Nei successivi 23 chilometri si resterà sostanzialmente in quota fino allo sprint intermedio di Ovindoli, cui ne seguiranno una ventina di discesa prima di giungere alla Piana del Fucino e a Trasacco, dove si transiterà per la prima volta sul traguardo per iniziare il primo dei due giri del circuito finale. Lungo 25,2 chilometri, questo circuito sarà totalmente pianeggiante a eccezione di un breve strappo con punta al 12% posto a poco più di 5000 metri dall’arrivo, che sarà a sua volta in leggerissima salita. Se volata sarà, i velocisti dovranno sicuramente sudarsela, ma non si può escludere la vittoria di un fuggitivo o di un finisseur.

Non ci sarà invece neppure un metro di pianura nella nervosa Ascoli Piceno – Pergola di 205 chilometri, giornata nella quale la classifica generale potrebbe iniziare a delinearsi in maniera un po’ più netta. Sin dalla partenza il tracciato non darà un attimo di respiro ai corridori, iniziando già con una ventina di chilometri di salita (prima leggera, poi un po’ più marcata) fino a Croce di Casale. I saliscendi più o meno brevi proseguiranno in gran quantità fin dopo la metà tappa, quando inizieranno le ascesa un po’ più lunghe valide anche come GPM, come quella di Santa Marciana (4,4 km al 6,1%, max. 12%), anche se in seguito ci sarà spazio ancora per gli strappetti di Barbara (in cima al quale sarà posto il traguardo volante) e Castelleone di Suasa. Dopo una quindicina di chilometri di falsopiano si entrerà quindi nel circuito finale e si transiterà una prima volta da Pergola (ma non sulla linea d’arrivo) per affrontare le due ultime difficoltà, seppur nel complesso non eccessivamente impegnative: si tratta di Salita di Barbanti (6,3 km al 4,5%, max. 10%), scollinata ai -26,6 dalla conclusione, e Monterolo (5,3 km al 5,7%, max. 15%), dalla cima della quale resteranno da percorrere solo 7500 metri. Di questi, i primi 3500 saranno di una veloce discesa, mentre dei restanti 4000 la seconda metà sarà in leggera salita fino al traguardo, anche se poco dopo la flamme rouge ci sarà un brevissimo tratto al 10% che potrebbe anche risultare decisivo.

Decisiva in chiave classifica finale sarà però con buona probabilità la penultima frazione, l’unica con un vero traguardo in quota al termine dei 163 chilometri previsti. Anche in questa giornata di pianura ce ne sarà ben poca dopo la partenza da Cartoceto, proponendo non meno di cinque tra brevi salite e strappi nei primi 55 chilometri. I successivi 50 saranno invece un po’ più tranquilli, nonostante la presenza di un paio di brevi asperità, e una volta giunti a Castelraimondo si affronterà il GPM di Crispiero (5,5 km al 5%, max. 13%), dopo il quale il tracciato si manterrà abbastanza ondulato per un’altra ventina di chilometri. Una volta superata Maddalena la strada tornerà invece a salire in maniera leggera e costante, passando anche dallo sprint intermedio di Pieve Torina, fino a scollinare in località Le Fornaci, ai -19 dalla conclusione. Una rapida discesa e 7000 metri di falsopiano porteranno quindi ai piedi dell’ascesa finale di Frontignano (Ussita), che sarà sicuramente teatro dello scontro tra i big visti i suoi 7,7 chilometri al 7,8%, con punta del 12%. Le pendenze più arcigne si incontreranno tra i -5,5 e i -3,5, dove saranno sempre attorno al 10-11%, mentre gli ultimi 3000 metri saranno un po’ più semplici, pur mantenendo una media del 6,5%.

Infine, per il quarto anno consecutivo, la gara si chiuderà con una tappa in linea di 147 chilometri dedicata ai velocisti che, come sempre, si concluderà a San Benedetto del Tronto. Rispetto alle precedenti tre edizioni, tuttavia, la città marchigiana non ospiterà anche la partenza, che invece avverrà da Porto Potenza Picena percorrendo inizialmente una trentina di chilometri pianeggianti lungo la costa del Mar Adriatico e transitando da località come Civitanova Marche, Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio e Marina di Altidona. Dopo quest’ultima, il percorso punterà verso l’entroterra e si farà più movimentato, affrontando un breve strappo verso Santa Maria della Fede e il GPM di Ripatransone (8,8 km al 4,1%, max. 12%), scollinato ai -90 dalla conclusione. Sarà questa l’ultima asperità in programma anche perché, dopo una lunga discesa verso Grottammare, si entrerà nell’ormai classico circuito finale, lungo 14,6 chilometri e da ripetere per cinque volte. Totalmente pianeggiante e composto principalmente da due lunghi rettilinei, sarà lo scenario perfetto per assistere a un’ultima volata, con il traguardo (valevole anche come sprint intermedio alla fine della seconda tornata) che sarà posto al termine di un lungo rettilineo di 800 metri, dopo una doppia curva sinistra-destra.

Tappe Tirreno – Adriatico 2025

Tappa 1 (10/03): Lido di Camaiore – Lido di Camaiore (11,5 km, cronometro)
Tappa 2 (11/03): Camaiore – Follonica (192 km)
Tappa 3 (12/03): Follonica – Colfiorito (Foligno) (239 km)
Tappa 4 (13/03): Norcia – Trasacco (190 km)
Tappa 5 (14/03): Ascoli Piceno – Pergola (205 km)
Tappa 6 (15/03): Cartoceto – Frontignano (Ussita) (163 km)
Tappa 7 (16/03): Porto Potenza Picena – San Benedetto del Tronto (147 km)

Altimetrie e Planimetrie Tirreno – Adriatico 2025

Tappa 1 (10/03): Lido di Camaiore – Lido di Camaiore (11,5 km, cronometro)

Tappa 2 (11/03): Camaiore – Follonica (192 km)

Tappa 3 (12/03): Follonica – Colfiorito (Foligno) (239 km)

Tappa 4 (13/03): Norcia – Trasacco (190 km)

Tappa 5 (14/03): Ascoli Piceno – Pergola (205 km)

Tappa 6 (15/03): Cartoceto – Frontignano (Ussita) (163 km)

Tappa 7 (16/03): Porto Potenza Picena – San Benedetto del Tronto (147 km)

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