Parigi-Nizza 2017, fenomenale Démare, padrone del vento – Contador perde terreno

Uno straordinario Arnaud Démare conquista la prima tappa della Parigi – Nizza 2017. Il portacolori della FDJ taglia a braccia alzate il traguardo di Bois d’Arcy, dopo aver battuto in una volata a due il connazionale Julian Alaphilippe (Quick-Step Floors). Un epilogo inatteso in una giornata sulla carta riservata ai velocisti, ma fortemente condizionata dal vento. Completa il podio di giornata Alexander Kristoff (Katusha – Alpecin) che regola un drappello di otto corridori. Perdono terreno i big con Richie Porte (BMC), Ilnur Zakarin (Katusha – Alpecin) e Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), giunti all’arrivo con 47 secondi, mentre Alberto Contador (Trek – Segafredo), in difficoltà nel finale, chiude a 1’04”.

Si parte con lo spauracchio del maltempo, ma i corridori non si lasciano spaventare. Dopo qualche scaramuccia parte la fuga di giornata con Sylvain Chavanel (Direct Energie), Romain Hardy (Fortuneo – Vital Concept), Gatis Smukulis (Delko Marseille Provence) e Kristjan Koren (Cannondale – Drapac). Il gruppo si disinteressa e il tentativo prende corpo, raggiungendo un vantaggio massimo di 6 minuti. La FDJ e la Lotto Soudal si preoccupano di mantenere una discreta andatura, senza tuttavia forzare la mano. 

Dopo 45 chilometri la corsa entra in un tratto con vento laterale e gli uomini della QuickStep – Floors, maghi di queste condizioni, non si fanno attendere e provano a forzare i ritmi. Improvvisamente la gara si infiamma con il plotone che esplode dividendosi in più tronconi. Davanti restano Marco Haller, Alexander Kristoff (Katusha – Alpecin), Ion Izagirre, Grega Bole, Borut Bozic (Bahrain – Merida), Tony Gallopin, André Greipel, Tosh Van der Sande, Jens Wallays (Lotto FixAll), Daniel Martin, Julian Alaphilippe, Jack Bauer, Philippe Gilbert, Marcel Kittel, Yves Lampaert (QuickStep Floors), Gorka Izagirre (Movistar), Sergio Luis Henao, Luke Rowe (Team Sky), Arnaud Démare, Davide Cimolai, Jacopo Guarnieri, Olivier Le Gac, Rudy Molard, Marc Sarreau (FDJ), Cyril Lemoine (Cofidis), Bryan Coquard, Angelo Tulik (Direct Energie) e tanti pezzi grossi restano invischiati. Nacer Bouhanni (Cofidis) e Pierre Rolland (Cannondale – Drapac) vanno alla deriva, mentre Richie Porte (BMC), Alberto Contador (Trek – Segafredo) e Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) si trovano costretti ad inseguire con pochi compagni di squadra. 

Scenario che, inevitabilmente, provoca un aumento notevole dell’andatura (seconda ora di corsa a più di 48 km/h) e fino al traguardo non c’è un attimo di respiro. 

Il drappello dei 27 attaccanti, che rapidamente inizia a perdere pezzi, raggiunge dopo 80 chilometri i quattro battistrada mentre dietro si fa fatica ad organizzarsi e il distacco inizia a toccare il minuto e mezzo. La situazione cambia al momento del rientro di Ilnur Zakarin (Katusha – Alpecin) che mette Tony Martin ad inseguire. Il lavoro del panzerwagen è, come al solito encomiabile, e provoca una diminuzione del distacco e un frazionamento nel gruppo degli inseguitori. Questo avviene anche a causa di una caduta che coinvolge Michael Schar (BMC), Steven Kruijswijk (LottoNL – Jumbo) e, soprattutto, Bardet. Il francese riesce a ripartire, ma per rientrare sfrutta in maniera eccessiva l’aiuto dell’ammiraglia e questo porterà la giuria a squalificarlo dopo il traguardo. 

Vedendo gli inseguitori avvicinarsi, anche davanti decidono di cambiare passo mettendo a dura prova la resistenza di molti atleti. Paga dazio Ion Izagirre, che perde così un’occasione importante, ma anche gli sprinter fanno fatica con Coquard, Kittel e Greipel che si staccano in rapida successione. Si arriva a 1500 metri dall’arrivo con uno strappetto che, con l’acido lattico nelle gambe, rischia di far male. Ne approfitta Julian Alaphilippe, scattato come una freccia. Il talento francese sembra avere un’altra marcia, ma da dietro rinviene un ottimo Démare. Lo sprinter, in giornata di grazia, riprende l’avversario, fa l’andatura fino agli ultimi 300 metri e non lascia scampo quando arriva il momento di lanciare la volata. Vittoria di classe, in una giornata tutt’altro che semplice. 

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