Mondiali Kigali 2025, back to back iridato per Lorenzo Finn: “È come lo scorso anno, è irreale. Non succede spesso e quando succede ripaga di tutto il duro lavoro fatto”

Lorenzo Finn sarà campione del mondo per un altro anno. Il giovane talento ligure si è imposto in solitaria nella prova in linea Under-23 dei Mondiali di Kigali 2025 a 365 giorni esatti di distanza dal successo ottenuto nella prova juniores a Zurigo 2024, realizzando così una doppietta che nella storia era finora riuscita solo a Matej Mohoric. Dopo essersi mosso assieme ad altri cinque corridori a poco meno di 50 chilometri dalla conclusione, il 18enne è rimasto al comando assieme al solo Jan Huber (Svizzera) a una trentina di chilometri dal traguardo, staccando l’elvetico sulla penultima salita di giornata per involarsi verso una splendida vittoria.

“È passato esattamente un anno da quando ho vinto il titolo juniores – ha dichiarato Finn dopo l’arrivo – È come lo scorso anno, è irreale. Gli ultimi 500 metri sono stati pazzeschi, con tutta quella gente che mi applaudiva nonostante fossi di un’altra nazionale, il pubblico qui a Kigali è stato fantastico. È stata una bellissima settimana, ricorderò non solo il titolo, ma anche questa esperienza, un’esperienza di vita“.

“Volevamo vedere come avrebbe impostato la gara il Belgio, hanno controllato per tutta la prima metà di gara, quindi abbiamo provato a risparmiare un po’ di energie e poi ad attaccare, cercare di essere dentro tutte le fughe – ha proseguito il 18enne – La seconda parte della gara è stata dura, con l’altitudine e il caldo, ma la squadra è stata perfetta e anche lo staff nel dare acqua e ghiaccio, era molto importante oggi. Poi ho dovuto solo finire il lavoro. È irreale”.

Come lo scorso anno, il successo è arrivato in solitaria e sul traguardo Finn ha esultato facendo il gesto dell’arciere: “Se fossi arrivato allo sprint avrei probabilmente perso, quindi sono dovuto andar via da solo. Il corridore svizzero ha fatto un buon lavoro, ha spinto forte. L’esultanza? Con Alessandro (Borgo, ndr) l’abbiamo decisa in allenamento e se qualcuno avesse vinto avremmo dovuto farla“.

È la corsa più importante che puoi vincere in questa categoria – ha aggiunto il talento azzurro ai nostri microfoni – Quando mancavano 4-5 giri alla conclusione ho accelerato sullo strappo in pavé, siamo andati via in sei e non c’era Jarno (Widar, ndr). Abbiamo collaborato assieme per un po’, poi ho allungato con il corridore svizzero e gli ho detto di lavorare un po’ perché poteva prendere una medaglia. Lo ha fatto e ha fatto un bel lavoro. Sapevo che mancavano 30 chilometri all’arrivo, era meglio andare assieme, magari in due o tre, e poi provarci negli ultimi 5-10 chilometri perché era una giornata calda e si è sentita nelle gambe”.

Il classe 2006 sarà al via di un altro importante appuntamento la prossima settimana, gli Europei, ma per ora vuole godersi questa vittoria: “Non succede spesso e quando succede ripaga di tutto il duro lavoro fatto. Ho anche avuto un po’ di sfortuna a inizio stagione, con la frattura della clavicola, quindi è incredibile. L’anno prossimo proseguirò con il team Rookies (la formazione di sviluppo della Red Bull-Bora-hansgrohe, ndr), farò anche qualche gara con la prima squadra, ma ora che ho questa maglia devo metterla in mostra. Potrebbe non succedere più e se posso correrci per un anno è fantastico, non vedo l’ora”.

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