Giro d’Italia 2026, Vincenzo Nibali sul percorso: “Un disegno tecnico, non scontato, ci sono sicuramente tanti tranelli”
Vincenzo Nibali analizza il percorso del Giro d’Italia 2026. Dopo aver appeso la bici al chiodo al termine della stagione 2022, il siciliano è diventato ambasciatore delle corse targate RCS Sport e oggi, nel corso della presentazione del tracciato della Corsa Rosa, è intervenuto a illustrare alcune delle tappe chiave della prossima edizione. Vincitore della Maglia Rosa nel 2013 e 2016 e, attualmente, ultimo corridore italiano ad essere salito sul gradino più alto del podio, il 41enne vede un Giro non banale e con numerose insidie, anche se ovviamente le frazioni più importanti saranno quelle di montagna e la lunga (ma unica) cronometro presente.
“Ci sono arrivi inediti, ci sono sicuramente tanti tranelli, sarà un Giro veramente molto affascinante – ha dichiarato Nibali ai microfoni de La Gazzetta dello Sport – Un disegno tecnico, non scontato, che lascia spazio alla giusta interpretazione, nel senso che ci sono delle tappe che possono essere dei tranelli”.
“Il Blockhaus sarà uno dei primi momenti chiave, perché se è vero che a volte la prima salita fa vedere chi è più in condizione, mostra anche chi non lo è o che magari verrà fuori un pochino più avanti – ha proseguito lo Squalo – Il Blockhaus non è una salita che ci si può nascondere molto, va presa di petto. Nell’anno che vinse Tom Dumoulin si affrontò con un Quintana in super condizione, ma poi il Giro lo vinse Dumoulin e io andai in sofferenza nella parte finale. È una salita veramente dura, tosta“.
Un passaggio fondamentale sarà anche la lunga prova contro il tempo posta in apertura della seconda settimana: “La cronometro di Massa sarà molto importante e attenzione anche al vento – ha sottolineato il siciliano – Potrebbe essere l’ago della bilancia, partire prima o partire dopo, anche per gli specialisti, sarà essenziale. È una cronometro da non sottovalutare, 40 chilometri completamente piatti: massima espressione della velocità“.
Come da tradizione, poi, la terza e ultima settimana sarà la più dura: “La doppia scalata di Piancavallo non è roba da poco. Arrivare alla fine del Giro d’Italia, alla ventesima tappa, con una tappa così, bisognerà capire quali sono le energie rimaste. Anche la tappa dolomitica sarà durissima e c’è anche la tappa di Andalo da non sottovalutare. Comunque, nel complesso, è un Giro d’Italia da dieci”, ha concluso Nibali.
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