Giro d’Italia 2023, Jay Vine: “Vediamo come ci arrivo, poi la squadra deciderà che ruolo farmi svolgere”
Jay Vine si avvicina al Giro d’Italia 2023 dopo un ottimo inizio di stagione e un lungo periodo lontano dalle gare, per via di un problema fisico manifestatosi nel mese di febbraio. L’australiano sarà comunque uno dei corridori su cui la UAE Team Emirates punta particolarmente, anche se, sulla carta, è ancora da vedere che tipo di ruolo potrà svolgere nella Corsa Rosa che avrà inizio sabato 6 maggio.
“Io non ho mai fatto classifica in un Grande Giro – le parole di Vine raccolte da CyclingNews – Ci sono tanti fattori diversi da mettere in conto. E ovviamente, c’è sempre il discorso-fortuna da tenere in considerazione. Credo che il piano sia tenere aperte più opzioni possibili per la squadra nell’arco delle tre settimane, ma la forma con la quale uscirò dall’ultimo periodo di allenamento stabilirà il mio ruolo”.
Nel dettaglio, “si vedrà poi se mi useranno in maniera aggressiva o con un ruolo di difesa o ancora se avrò un compito di supporto sin dal primo giorno”. Se di supporto si tratterà, sarà evidentemente per Joao Almeida, l’altro corridore completo che la UAE presenterà al via della Corsa Rosa.
Vine parla delle cronometro che caratterizzeranno il prossimo Giro: “Mi è sempre piaciuto farle e ora che ho trovato un buon assetto sono una specialità che mi interessa molto. Penso che il percorso della prima mi si addica molto e che lo stesso discorso valga per Geraint Thomas. Se lui sarà in grado di tornare al livello che aveva al Tour de France 2022, potrà anche imporre dei distacchi. In ogni caso, le crono saranno fondamentali, perché visti i ritmi che si tengono in salita di questi tempi, è difficilissimo fare la differenza quando la strada sale. È un bel vantaggio non avere la necessità di guadagnare tempo nelle tappe in linea”.
L’australiano, grande protagonista della Vuelta a España 2022 prima di essere costretto al ritiro, guarda al Giro nella sua interezza: “Quella chiave è la terza settimana – il pensiero di Vine – Al contrario del Grande Giro spagnolo dell’anno scorso, che in pratica si è risolto già dopo le prime tappe. Per me è meglio così, dato che se non sarò al massimo all’inizio, potrei essere in grado di minimizzare le perdite e poi uscire alla distanza”.
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