Giro d’Italia 2021, Damiano Caruso spettacolare: “Ho avuto la mia giornata da campione…”

Damiano Caruso grande protagonista dell’ultima tappa in linea del Giro d’Italia 2021. Il capitano della Bahrain – Victorious coordina con Pello Bilbao una straordinaria azione dalla distanza per tentare uno splendido assalto alla Maglia Rosa che gli permette di staccare tutti per suggellare con un successo il suo straordinario #Giro104 vissuto da leader. Supportato anche dalla coraggiosa azione del Team DSM che mette davanti Michael Storer e Romain Bardet, il siciliano si invola da solo nella salita finale e resiste al ritorno di un gruppo in cui la Ineos Grenadiers si conferma solida in supporto a Egan Bernal, capace di limitare i danni per presentarsi con due minuti alla crono finale, riuscendo così anche a mettere in difficoltà Simon Yates, che minacciava il suo secondo posto.

Una giornata eccezionale che ha inoltre confermato anche la straordinaria umanità di un corridore che oggi ha dato spettacolo e vissuto una delle giornate più belle della sua carriera in bici. Un successo in cui ha confermato inoltre le sue grandi qualità umane, durante la corsa e nel suo emozionato commento.

In quegli ultimi 200 metri ho pensato mille cose, a tutta la fatica delle tre settimane, ai mesi di fatica che ci sono voluti per arrivare a questo punto, ma anche al lavoro dei miei compagni e del team – ha spiegato – Ho pensato poi anche a me stesso, che oggi ho realizzato un altro sogno. Penso di essere l’uomo più felice del mondo in questo momento”.

Corridore abituato a lavorare per gli altri, conosce il valore del sacrificio e dell’altruismo che i suoi compagni hanno svolto per lui e lo riconosce nelle loro azioni e nei loro comportamenti, che anche in corsa non ha mancato di sottolineare con un bellissimo gesto: “Oggi abbiamo corso in maniera esemplare. È stata una giornata in cui tutto è andato bene, Pello ha fatto un lavoro incredibile, il 70% della mia vittoria oggi è merito suo“.

Se quella di oggi è una giornata che può cambiare una carriera, il 33enne resta con i piedi per terra:  “Mi reputo un ottimo professionista e un buon corridore. Non sono mai stato definito un campione perché ho vinto corese minori, solo la cronosquadre con la BMC, ma oggi posso dire di aver avuto avuto la mia giornata da campione […] Da oggi non divento un vincente, ma so di poter dare ancora molto al ciclismo”.

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