Giro d’Italia 2019, Simon Yates rialza la testa: “Non pensavo di essere ancora così marcato. Continuerò a lottare”

Segnali di ripresa per Simon Yates nella quattordicesima tappa del Giro d’Italia 2019. All’indomani della pesante battuta d’arresto salendo verso Ceresole Reale, il capitano della Mitchelton-Scott ha provato a rialzare la testa verso Courmayeur attaccando sin dalle primissime battute della frazione. Marcato stretto dagli avversari, con Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Richard Carapaz (Movistar) che sono saltati immediatamente alla sua ruota, il britannico è rimasto nel gruppo principale perdendo poi contatto sulle rampe del San Carlo. Proseguendo del proprio basso senza saltare, però, il vincitore della scorsa edizione della Vuelta è riuscito a riacciuffare le ruote del gruppo dei migliori nella successiva discesa e ha poi approfittato dell’eccessivo tatticismo per guadagnare un po’ di margine lungo l’erta finale, piazzandosi al secondo posto alle spalle di Carapaz.

Per il 26enne di Bury matura così una leggera iniezione di fiducia che gli permette quantomeno di rientrare nella top ten della classifica generale: “Venerdì non sono stato in grado di reggere il ritmo dei migliori – ha ammesso – e ho dovuto salire del mio ritmo. Ho fatto la stessa cosa anche ieri, ma sono riuscito a rientrare a fondo valle approfittando del fatto che gli altri si guardassero un po’. Avevo già provato ad attaccare in mattinata, ma i big non mi hanno lasciato andare. Non mi aspettavo di essere così marcato nonostante sia ormai lontano in classifica”.

Per effetto della piazza d’onore conseguita ieri, il gemello d’arte è risalito in nona posizione con un distacco pesante di 5’28” dalla Maglia Rosa: “Continuare a combattere è la cosa principale. C’è ancora molta strada da fare. Naturalmente so che sarà molto difficile ora e non mi illudo affatto, soprattutto per quanto riguarda eventuali cali dei miei avversari, ma vedremo come andranno le prossime tappe. Sono ancora indietro rispetto a quanto pensassi di essere, ma continuerò a combattere e a provarci”.

 

 

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