Giro d’Italia 2018, la Androni chiude con tre premi un Giro d’attacco
La squadra di Gianni Savio al Giro d’Italia 2018 ha confermato la sua indole. I corridori della Androni Sidermec si sono dimostrati garanzia di spettacolo, conducendo una gara sempre all’attacco e ricercando concretamente la vittoria di tappa, in più di un’occasione sfiorandola. Non a caso la compagine Professional lo scorso anno vincitrice della Ciclismo Cup, potendo così tornare alla Corsa Rosa dopo due anni di assenza, ha conquistato le tre speciali classifiche che premiano i fuggitivi, potendo così anche festeggiare sul podio finale di Roma.
Davide Ballerini, con 114 punti, ha primeggiato nella classifica dei Traguardi Volanti e, con 67 punti, nella classifica della Combattività Generale, mentre Marco Frapporti, con i suoi 640 chilometri in fuga, ha vinto il Premio Fuga Pinarello.
Ballerini, insieme a Fausto Masnada, che nella frazione con arrivo a Campo Imperatore è stato protagonista di un tentativo di fuga esauritosi solo nel finale di gara, quando al traguardo mancavano solo tre chilometri, si sono ben comportati in queste tre lunghe e dure settimane. La loro giovane età, entrambi classe’93, oltre a far ben sperare il movimento ciclistico italiano, lascia presagire un futuro in una formazione WorldTour. Ancor più giovane Andrea Vendrame, classe 1994, che a sua volta ha cercato più volte la fuga, cogliendo anche un piazzamento nei dieci, a Iseo.
Tra i corridori di esperienza, oltre al già citato Marco Frapporti, che è stato ottimo protagonista in varie occasioni, è da segnalare come degna di nota la condotta di gara di Mattia Cattaneo. Il corridore bergamasco, dopo aver dimostrato di avere eccellenti doti nelle categorie giovanili, non aveva confermato in un passaggio tra i professionisti con tante difficoltà il suo livello, che in parte ritrova nel terzo posto di tappa della diciottesima frazione, quella con arrivo a Prato Nevoso, dove Maximilian Schachmann si è imposto con un’azione brillante nel finale. Arrivato reduce da un infortunio che rendeva incerta la sua partecipazione, l’ex Lampre ha contribuito alla grande aggressività della sua squadra con una corsa anche lui molto offensiva.
La direzione di Gianni Savio, oltre che essere spettacolare, è anche redditizia, come dimostrano le classifiche. L’esperienza del team manager porta spesso a scoprire e valorizzare giovani talenti, in alcuni casi potenziali campioni come Egan Bernal, recente dominatore del Giro di California 2018, ponendo l’attenzione principale sulla crescita graduale dei suoi atleti. A tal proposito basti ricordare recentemente la sua scelta di annunciare che uno dei suoi migliori corridori, il ventenne Ivan Sosa, non avrebbe partecipato all’imminente Corsa Rosa, nonostante le ottime prestazioni al Tour Of The Alps 2018, sostenendo, contro il suo interesse, che una corsa a tappe di tre settimane sarebbe stata troppo dura e avrebbe avuto un effetto controproducente per il giovanissimo corridore colombiano.
Anche nelle volate la squadra ha provato a farsi notare, in particolare con Manuel Belletti, che ha colto numerosi piazzamenti nei dieci, tra i quali spicca il quinto posto di Roma, mentre si è visto meno Francesco Gavazzi, che comunque ha saputo a sua volta piazzarsi due volte nei dieci, così come non ha brillato Rodolfo Torres, dal quale ci si aspettava probabilmente qualcosa di più nelle tappe di montagna. I corridori esperti della squadra hanno comunque avuto un ruolo importante in supporto e consiglio ai giovani, aiutandoli a superare le difficoltà di tre settimane molto impegnative.
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