I Volti Nuovi del Gruppo: Troia: “Voglio aiutare la squadra nel miglior modo possibile”

Oliviero Troia è uno dei quattro corridori provenienti dalla Colpack passato professionista con il Team UAE. Il corridore ligure ha fatto il suo esordio ufficiale fra i professionisti a fine gennaio partecipando alla Vuelta a San Juan 2017, nella quale ha subito sfiorato la prima vittoria nella sesta tappa quando solo Richeze lo ha preceduto. L’obiettivo per questa prima stagione però è soprattutto quello di adattarsi alla categoria ed imparare, così come racconta lo stesso Troia in esclusiva ai microfoni di SpazioCiclismo: “In questa prima stagione fra i professionisti vorrei aiutare nel miglior modo possibile la squadra. Inoltre voglio crescere ed imparare come ci si deve muovere in gruppo, così come tutti gli aspetti nuovi”. “Sono consapevole che il passaggio fra i professionisti è difficile– aggiunge il corridore di Bordighera – Per questo mi sono allenato molto bene per cercare di farmi trovare subito pronto”.

Come ti sei avvicinato al mondo del ciclismo?
Mi sono avvicinato grazie ad un mio amico all’età di otto anni. È nato tutto in modo scherzoso visto che ero un po’ cicciotello e questo mio amico mi ha detto di andare con lui in bici per dimagrire. Quel giorno ho iniziato e mi è subito piaciuta, così che da lì ha preso il via la mia carriera.

Per chi non ti conosce, che tipo di corridore sei?
Sono un passista veloce che riesce a tenere abbastanza bene in salita. Sono un corridore che aiuta molto la squadra e soprattutto il velocista in vista dello sprint.

Che bilancio tracci della tua ultima stagione?
Sicuramente molto buono, anche se ho avuto dei problemi nella seconda parte di stagione, anche se alla fine mi sono ripreso ed ho corso come stagista con la Lampre. Nella prima parte invece sono andato molto forte ed infatti ho ottenuto diversi buoni risultati.

Hai qualche rimpianto invece sul tuo 2016?
Forse i Campionati del Mondo. Sono stato convocato come riserva ed è stato un grande peccato perché ci tenevo tanto ad essere al via. Purtroppo però i problemi fisici della seconda parte di stagione mi hanno condizionato e non sono riuscito a partecipare.

Hai corso diverse corse fra i professionisti, sia con la maglia della Lampre che quella della nazionale. Può essere un vantaggio in vista del passaggio vero e proprio fra i professionisti?
Certamente, uno capisce già a cosa va incontro. Sono consapevole che il passaggio fra i professionisti è difficile e per questo mi sono allenato molto bene per cercare di farmi trovare pronto.

C’è una corsa che sogni un giorno di vincere?
Le corse dei miei sogni sono Parigi – Roubaix e Milano – Sanremo, visto che vivo lì vicino e mi alleno ogni giorno su quelle strade. Conosco perfettamente le strade e da quando ero un ragazzino ho sempre guardato la corsa. La Roubaix invece è una corsa adatta al mio fisico. L’anno scorso con Ganna siamo stati protagonisti di quella Under23. Eravamo entrambi in fuga e mentre io sono stato ripreso negli ultimi 5 chilometri, chiudendo la corsa comunque al quarto posto, Ganna è partito, riuscendo a vincere.

Parlando invece del 2017, c’è una corsa in particolare nella quale vuoi far bene?
Essendo al primo anno mi risulta difficile individuare degli obiettivi precisi. Sicuramente vorrei vincere almeno una corsa, però non riesco a individuare una corsa in particolare. Voglio dare il massimo supporto alla squadra ed imparare al meglio come ci si deve muovere in gruppo e tutti gli aspetti nuovi.

Può essere un vantaggio il fatto che in quattro della Colpack siate passati insieme nello stesso team?
Sicuramente, perché ci conosciamo tutti e quattro e stiamo seguendo lo stesso percorso insieme. Possiamo confrontarci e scambiarci le sensazioni. Sicuramente essere tutti e quattro qui è una base molto buona dalla quale partire.

Hai un corridore al quale ti ispiri?
Mi ispiro a Boonen, perché vorrei diventare come lui. Le caratteristiche sono simili, ma sicuramente bisognerà fare tanta strada e crescere molto.

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