Route d’Occitanie, ufficializzata la riduzione a due giorni
La Route d’Occitanie 2024 avrà solo due tappe. Già a novembre era uscita la notizia che la breve corsa a tappe francese, che si svolge nel mese di giugno e che molti corridori affrontano in preparazione del Tour de France, avrebbe avuto una durata inferiore rispetto a quella normale, ma ora è arrivata la conferma anche da parte dell’UCI, che ha inserito le nuove date nel proprio calendario. Questo cambiamento è spiegato dalla vicinanza temporale con le Olimpiadi di Parigi, che rendono difficile avere a disposizione un numero sufficiente di poliziotti, oltre dalla necessità di dover rendere sicuro il passaggio della fiamma olimpica, che costerà 180.000 euro ai dipartimenti attraversati.
A confermare tutto per La Dépêche du Midi, rilanciata da DirectVelo, è la stessa organizzazione dell’evento che dunque si svolgerà il 15-16 giugno. Secondo il presidente della corsa transalpina, Pierre Caubin, questa sarà solo un’eccezione: “Tutti questi fattori mi hanno portato ad allertare la Lega, il format per il 2024 è stato appena confermato dall’UCI e non è poi così male vivere un anno di transizione. Alcuni dirigenti ci lasceranno e inizieremo una nuova era a partire dal 2025”.
Al momento di questo percorso accorciato non si hanno grandi indicazioni, anche se viene reso noto che il Tarn ospiterà un traguardo della corsa che percorrerà anche altri tre o quattro dipartimenti della regione meridionale della Francia. In sole due giornate di gara, sarà interessante vedere che tipo di gara gli organizzatori decideranno di allestire per questa 48ª edizione, visto che gli anni scorsi sono state affrontate alcune salite pirenaiche rese famose dal Tour de France, offrendo un interessante terreno preparatorio alla Grande Boucle che aveva saputo attirare anche alcuni big del panorama internazionale. Molti infatti i nomi celebri nell’albo d’oro recente, come Nairo Quintana, Alberto Contador, Alejandro Valverde ed Egan Bernal, mentre le ultime due edizioni sono state invece vinte dal canadese Michael Woods (Israel-Premier Tech), trionfatore quest’anno sul Puy de Dôme alla Grande Boucle.
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