Portogallo, via libera alle corse professionistiche: “Ma la Volta a Portugal probabilmente sarà spostata di qualche settimana”

Un nuovo paese europeo dà il via libera alle corse ciclistiche sul suo territorio. Si tratta del Portogallo, il cui governo, guidato da António Costa, non pone più restrizioni alla disputa di gare professionistiche sulle sue strade. Lì, l’attesa è in particolare per il Giro del Portogallo, che sarebbe in programma fra il 29 luglio e il 9 agosto, come da calendario UCI recentemente ristrutturato e che dovrebbe presto essere ufficializzato. “Sarebbe” perché gli organizzatori starebbero pensando di spostare la corsa a tappe lusitana più in là in calendario. Una decisione in tal senso verrà presa più avanti, anche in base a quel che accadrà al Trofeo Joaquim Agostinho (18-20 luglio).

Proprio l’appuntamento appena citato sarà importante per il prosieguo della stagione: “Stiamo andando nella direzione in cui il ciclismo tornerà a praticarsi sulle strade del Portogallo – ha detto il Segretario di Stato per la Gioventù, João Paulo Rebelo ad A Bola – Il Trofeo Agostinho sarà un test per la decisione finale sulla realizzazione della nostra corsa nazionale. Non ci sono dubbi, comunque, sul fatto che il Giro del Portogallo non sarà quella festa, caratterizzata da un grandissimo pubblico, che si è vista negli anni scorsi. Comunque, il piano presentato dalla Federazione nazionale è stato elogiato dalla Direzione generale della Salute”.

La corsa a tappe lusitana, che nel 2019 aveva visto i successi di tappa degli italiani Davide Appollonio e Marco Tizza, va comunque verso uno spostamento. Le possibilità sono due: dal 12 al 23 agosto oppure dal 19 al 30 dello stesso mese. In questa seconda ipotesi ci sarebbe la coincidenza con le prime tappe del Tour de France 2020, cosa che comunque non causerebbe alcun problema agli organizzatori portoghesi.

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