Giro dell’Appennino 2018, Ciccone: “Nel finale è servito tanto sangue freddo”

Giulio Ciccone fa fruttare l’ottimo momento di forma al Giro dell’Appennino 2018. Uscito dal Tour of the Alps in ottima forma, il capitano della Bardiani – CSF era probabilmente l’uomo più atteso in salita nella semiclassica ligure e non ha deluso le aspettative. Uno scatto perentorio sulla Bocchetta, salita simbolo della corsa, gli ha permesso di salutare il gruppo assieme ad altri due attaccanti, riuscendo così a portare a termine il grande lavoro dei compagni che sin dalle prime fasi di gara si erano presi carico dell’inseguimento ai fuggitivi, tirando il gruppo.

La corsa di oggi era difficile sia per il percorso sia perchè, dopo il Tour of the Alps, avevamo gli occhi puntati addosso come squadra – spiega il corridore abruzzese – Questo ci ha aiutato a compattarci. Ci siamo presi la responsabilità di gestire la corsa, soprattutto con Orsini e Wackermann che hanno tirato per tantissimi chilometri lasciando poco spazio agli attaccati. In prossimità della Bocchetta sapevo che quello doveva essere il mio momento. Ho attaccato, Masnada e Antunes sono stati dei buoni compagni di fuga, e insieme abbiamo subito creato un buon vantaggio sul gruppo”.

Il terzetto è così riuscito a fare il vuoto, riuscendo a tenere a debita distanza il gruppo al termine di una buona collaborazione. Negli ultimi chilometri è dunque partita la sfida interna, un momento di grande forza e tatticismo. Malgrado gli sforzi profusi, malgrado forse non fosse il più atteso allo sprint ristretto, a spuntarla è stata il portacolori del #greenteam: “Nel finale è servito tanto sangue freddo. Sapevamo che ce la saremmo giocata in tre, ma una mossa sbagliata poteva essere fatale. E’ stata una giornata perfetta, di quelle che rimangono impresse nella memoria. Ora godiamoci il successo e attendiamo, maggio sarà un mese importante…”

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