Giro del Portogallo 2020, edizione rinviata a data da destinarsi: “Se ci saranno le condizioni si correrà più avanti”

Un triste primato per il Giro del Portogallo 2020. La corsa a tappe lusitana è infatti la prima a saltare dopo la pubblicazione del calendario UCI dopo-Covid. L’appuntamento figurava infatti in agenda dal 29 luglio all’8 agosto ma già nelle scorse settimane gli organizzatori avevano ventilato la possibilità che questo potesse essere spostato più avanti. Ora, però, la decisione in tal senso è definitiva e quel che non lascia tranquilli e che, al momento, non vengono indicate le nuove date. La situazione pandemica in Portogallo è migliorata rispetto alle scorse settimane, ma ci sono ancora alcune aree del paese, in particolare nei dintorni di Lisbona, sottoposte a restrizioni particolari.

A tirare la leva del freno sull’organizzazione del Giro del Portogallo sono stati i sindaci che dovrebbero essere teatro di partenza e di arrivo delle tappe. “Io ho detto agli organizzatori che non mi sarei sentito sicuro di ospitare la corsa, come avrei fatto solitamente – le parole del primo cittadino di Viseu, Almeida Henrique, raccolte da RTP – Noi quindi abbiamo suggerito un posticipo della corsa”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’amministrazione locale di Viana do Castelo: “Ospitare una tappa del Giro del Portogallo darebbe segnali contraddittori alla cittadinanza”.

Sempre secondo RTP, la corsa non è comunque cancellata: “Se ci saranno le giuste condizioni e se tutti gli agenti coinvolti saranno d’accordo, ci saranno delle nuove date”, avrebbe detto una fonte vicina agli organizzatori della gara portoghese, vinta nel 2019 dal corridore di casa Joao Rodrigues.

La comunicazione di quello che al momento pare un rinvio è arrivata pochi giorni dopo un semaforo verde arrivato dalle autorità locali. “Con il piano sanitario presentato dagli organizzatori e vista la risoluzione del Consiglio dei ministri, che consente gare all’aperto già dal primo giugno, le condizioni per la disputa del Giro del Portogallo 2020 ci sono”, aveva detto il Segretario di Stato per la gioventù e lo sport, João Paulo Rebelo. Per il momento, però, tutto questo sembra non bastare.

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