Ricercatori scoprono la posizione migliore in gruppo: quanto si risparmia pedalando a ruota?

Uno studio rivela la posizione migliore in gruppo. Senza grandi sorprese, lo studio condotto dal Professor Bert Blocken dell’Università di Eindhoven ha rivelato che la posizione in cui si risparmia maggiormente è subito dietro il primo terzo del plotone, dunque nel pieno della cosiddetta “pancia del gruppo”. Quello che viene dagli stessi ricercatori definito come “sorprendente nella sua ampiezza” è il risparmio in termini di resistenza all’aria, quantificata all’incirca in venti volte inferiore. Presentata oggi, la ricerca non è stata svelata in tutti suoi dettagli in quanto alcuni dati sono stati comunicati direttamente all’UCI per aiutare all’elaborazione e l’evoluzione del regolamento in modo da evitare qualsiasi tipo di doping, meccanico o tecnologico.

“Detto in altri termini – come prova a spiegare in maniera più semplice l’ideatore di questa ricerca – È come se un ciclista stesse andando all’incirca a 12-15 chilometri orari all’interno di un gruppo che invece sta andando a una velocità di circa 54 chilometri orari. Questa è la sensazione che può avere un corridore vista la quantità di energia necessaria”. D’altro canto bisogna anche pensare che questo risparmio va bilanciato con la necessità di reagire agli attacchi, quindi il giusto compromesso è qualche posizione più avanti, con una resistenza all’aria leggermente maggiore ai corridori che seguono, ma comunque decisamente elevata rispetto a chi precede.

La resistenza all’aria per ogni posizione del gruppo secondo la ricerca della Università di Eindhoven

“Si tratta di una ricerca che supera qualsiasi simulazione effettuata per la Coppa America di vela, ad esempio, o per la Formula 1 – spiega alla agenzia Belga Thierry Marchal, direttore della Ansys, azienda specializzata in software di simulazione ingegneristica – Anche più di quanto fatto in altri ambiti come l’aeronautica”. Per realizzare questa ricerca sono stati necessari “super computer che potessero supportare una simulazione di tale portata, realizzando una vera e propria cartografia del gruppo”.

Gli esperimenti hanno dimostrato non solo che un corridore risparmia quando è in coda al gruppo, con “una resistenza all’aria dal 5% al 7%”, ma anche che un corridore che è in testa al gruppo risparmia circa il 14% rispetto ad un corridore che si trova all’attacco da solo, o con pochi altri uomini. Questo grazie alla “spinta” dei corridori alle sue spalle che bilancia l’effetto alle sue spalle, producendo così una resistanza dell’86% (dove 100% è il valore atteso normalmente).

Una rivelazione che secondo il ricercatore potrebbe portare anche a cambi di scenario in corsa: “Il modello usato sinora dalle squadre per calcolare il momento di attaccare sembra dunque basato su presupposti sbagliati. Questo potrebbe spiegare perché così poche fughe vanno in porto e perché il gruppo riprende facilmente le fughe. Forse questo potrebbe portare a più fughe vittoriose”.

Il corridore in giallo gode della minor resistenza all’aria

Lo studio, effettuato simulando un gruppo di 121 corridori digitalizzati, con l’impiego complessivo di 3 miliardi di cellule di rilevazione, ha infine anche stimato in 25 metri il distacco che una vettura dovrebbe avere da un corridore alle sue spalle affinché non gli procuri alcun vantaggio. “Il regolamento attuale UCI prevede 10 metri”, conclude invece Marchal.

Un commento

  1. Molto interessante il risultato di questa ricerca, ma dubito che possa cambiare il modo di correre dei corridori perché in una corsa ci sono mille variabili che possono influenzare un risultato come le cadute oppure i buchi che si creano nei centri abitati o in discesa a causa dell alta velocità, quindi rimango dell’idea che una squadra se vuol fare la corsa deve essere presente nelle prime posizioni con il capitano ben protetto .

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