Coronavirus, il Ministero della Salute spiega la gestione positivi in gruppi squadra e la ripresa dell’attività

Il Ministero della Salute ha reso note due circolari relative sia alla ripresa dell’attività agonistica dopo infezione da Covid-19 sia alla gestione in ambito sportivo nei gruppi squadra dei casi di positività e di contatto ad alto e basso rischio. L’aggiornamento delle raccomandazioni sulla ripresa dell’attività, predisposto sulla base del documento tecnico della Federazione Medico Sportiva Italiana, è stato condiviso con il gruppo di lavoro “Tutela della salute nelle attività sportive” costituito nell’ambito del Tavolo di lavoro per la promozione dell’attività fisica e la tutela della salute nelle attività sportive istituito con DM 25 luglio 2019 e successiva integrazione DM 11 agosto 2020.

Il documento, nel massimo rispetto della tutela sanitaria degli atleti, conferma le indicazioni per la valutazione degli atleti agonisti non professionisti che hanno avuto una infezione da Sars-CoV-2 grave o moderata, ma prevede una significativa riduzione degli accertamenti sanitari necessari per il ritorno in sicurezza all’attività sportiva degli atleti che hanno presentato un’infezione da SARS-CoV-2 asintomatica o paucisintomatica o “malattia lieve” e che comunque non siano ricorsi a ricovero ospedaliero e/o terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche a causa di infezione. Per tali atleti la valutazione sarà effettuata anche tenendo conto dell’età (atleti sotto i 40 anni oppure sopra i 40 anni compiuti), della presenza o meno di condizioni o patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare (ad esempio diabete, ipertensione, ipercolesterolemia), dello status vaccinale.

Considerato che evidenze in letteratura mostrano come le complicanze cardiache siano rare nei giovani atleti e si risolvano in genere favorevolmente in tempi relativamente brevi, pertanto, viene prevista una riduzione degli esami raccomandati per la valutazione di idoneità in aggiunta a quelli previsti dalla normativa, con conseguente riduzione dei costi per gli utenti. Inoltre, poiché, l’infezione da Sars-COV-2 è una patologia recente, per la quale le evidenze scientifiche sono in continua evoluzione, le nuove raccomandazioni potranno essere aggiornate o integrate.

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