Vittorie, da quanto non vincono i big? Più di 800 giorni per Froome, Dumoulin e Thomas, 400 per Valverde, Sagan e Nibali

La stagione atipica ha portato effetti diversi, tra i quali quello di spostare e diminuire le possibilità di vittoria. Ne sanno qualcosa tutti coloro che avevano obiettivi in primavera, ma in generale anche coloro che arrivano da periodi difficili, dovendosi così adattare al nuovo calendario, con la sfortuna che ci mette magari ulteriormente lo zampino. Ovviamente, per chi rientrava eventualmente da infortunio la situazione è ancora più complessa, ma fa comunque un certo effetto notare i freddi numeri che quantificano come alcuni dei big del gruppo siano ormai da molto tempo in cerca di un successo, che in alcuni casi manca da più di due anni ormai.

Capofila di questa graduatoria (che include una selezione di big selezionata da CaféRoubaix) è Chris Froome, il cui ultimo successo (il Giro d’Italia 2018) risale ormai a 864 giorni fa. Si tratta dunque di lasso di tempo molto importante, che ovviamente non può non tenere conto del grave infortunio subito lo scorso anno al Giro del Delfinato, quando arrivava comunque già da un periodo di oltre un anno senza vincere (pur con il terzo posto al Tour de France). Non molto meglio Daniel Martin, a secco da 818 giorni, ma anche un suo grande rivale come Tom Dumoulin (anche lui costretto a restare a lungo fermo per problemi fisici) e il suo quasi eterno compagno Geraint Thomas, rispettivamente a secco da 802 e 801 giorni, che vanno così ad evidenziare le difficoltà dell’intero podio della Grande Boucle di due anni fa. Ovviamente, i loro percorsi nel mentre sono stati ben diversi, con Thomas che nel 2019 è andato vicino al bis al Tour, che ovviamente avrebbe cambiato tutto.

Molto lontani gli altri grandi nomi di questa classifica, che comunque sono al palo da più di un anno. Tra questi spicca Peter Sagan, autore di una lunghissima sfilza di secondi posti (l’ultimo proprio ieri per una questione di millimetri) che non sono dunque bastati ad interrompere un digiuno che dura ormai da 455 giorni. Supera i 12 mesi (son 15) anche Vincenzo Nibali, senza successi attualmente da 438 giorni (un contatore che spera di poter presto azzerare durante la Corsa Rosa, in cui ha mostrato ulteriori segnali di crescita). Poco più di un mese in più dell’eterno Alejandro Valverde, che è ora a quota 404 giorni, vivendo attualmente una stagione non proprio brillante, tanto da aver parlato per la prima volta di un ritiro abbastanza vicino.

Superano l’anno altri calibri da novanta del gruppo come Philippe Gilbert, comunque vincitore della Parigi – Roubaix lo scorso anno, poi vincitore di due tappe alla Vuelta ormai 392 giorni or sono, Greg Van Avermaet, spesso piazzato ma mai vincente da 388 giorni, ed Elia Viviani, che non trova la strada del successo dalla scorsa splendida estate.

Non si tratta comunque dei numeri più alti del gruppo, né di corridori considerati di primo piano. Ad esempio, restando solamente tra coloro che in questo momento sono al via del Giro possiamo vedere che Rafal Majka non vince da 1131 giorni, Domenico Pozzovivo da 1210, Wilko Kelderman da 1932 e Steven Kruijswijk da ben 2243. Ovviamente, questo non ha impedito ad alcuni di loro di ottenere risultati di alto livello, come il terzo posto del neerlandese allo scorso Tour de France.

Per ognuno di questi corridori una storia diversa, motivazioni svariate e variegate attenuanti. Ma, in un periodo in cui invece spiccano i successi di una nuovissima generazione emergente, considerarli solo un caso e una coincidenza potrebbe essere riduttivo.

 

Un commento

  1. Ma Valverde, secondo me, sta sbagliando non partecipando alle varie classiche, in vista della Vuelta. Solo che per vincere bisogna prendere iniziative e partecipare alle volate nei terreni a lui favorevoli.Per esempio non partecipare al trittico delle Ardenne è stato un grande errore.Quanto a Nibali speriamo che arrivi la vittoria al Giro.I big del resto osano con parsimonia e puntano alla classifica finale.

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