UAE Team Emirates XRG, Tadej Pogačar: “Stagione da 9, vorrei riprovare a vincere Sanremo e Roubaix. Io e Vingegaard ci motiviamo a vicenda”

Tadej Pogačar traccia il bilancio di una stagione memorabile, ma con uno sguardo sempre avanti per migliorarsi. Il capitano della UAE Team Emirates XRG si è confermato il più forte corridore del circuito anche nel 2025, dominando in lungo e in largo, ma manca ancora qualcosa per raggiungere la perfezione. Tra gli obiettivi citati dallo stesso sloveno c’è quello di imporsi nelle corse che ancora gli mancano in bacheca e in particolare Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix per vincere tutte le classiche Monumento. A queste si aggiunge la Vuelta a España, per ottenere la Tripla Corona, che però non viene vista come un’ossessione. Il nativo di Klanec è quindi pronto per un’altra stagione al top e per un altro duello al Tour de France con Jonas Vingegaard, in una rivalità sentita particolarmente da entrambi. 

Una stagione da 9, ma c’è sempre margine per migliorare in ogni aspetto della propria vita – ha dichiarato in un’intervista a MARCA durante il Mondiale Esports MyWhoosh ad Abu Dabi – Credo di poter migliorare in diversi punti, sia dentro che fuori dal ciclismo. Ci sono stati tanti momenti bellissimi. Un sacco di vittorie con diversi compagni, in squadre differenti, con la nazionale, ai Mondiali e agli Europei, al Tour de France, nelle classiche. Ogni corsa ha una storia diversa ed emozioni differenti, quindi non posso sceglierne una preferita”. 

Per il 2026 gli obiettivi principali sembrano già ben delineati, con il focus che sarà nuovamente sulla Grande Boucle. “Credo di tornare nuovamente al Tour – ha proseguito lo sloveno – È abbastanza ovvio: è la corsa più grande di tutte. Voglio anche dire la mia nelle classiche, vedere se posso migliorare nelle gare di un giorno rispetto a quest’anno. La Sanremo e la Roubaix sono due corse che sono molto motivato a riprovare e a lottare per la vittoria”. Resta invece ancora incerta la partecipazione alla Vuelta, la cui mancata vittoria non renderebbe comunque incompleta la sua carriera: “Non mi ossessiona. Voglio andare alla Vuelta e ovviamente vorrei anche vincerla, ma se finisse la mia carriera oggi, sarei comunque contento”.

La sfida per la conquista della maglia gialla negli ultimi anni è sempre stata caratterizzata da un duello tra Pogačar e Vingegaard, con la concreta possibilità che si ripeta lo stesso scenario anche il prossimo anno. Una rivalità che motiva lo sloveno a spingersi oltre i propri limiti: “Tutti vogliono affrontare i migliori rivali possibili, vale nel ciclismo e in qualsiasi altro sport. Voglio sempre affrontare i concorrenti nella loro miglior forma al Tour o in qualsiasi altra corsa. Se alcuni non partecipano o hanno avuto sfortuna, non c’è la stessa atmosfera e non la vivi allo stesso modo. Negli ultimi quattro anni, Jonas mi ha spinto a un altro livello al Tour, ci motiviamo a vicenda ogni anno e per questo è necessario che sia presente”.

Dal rivale del presente a quelli possibili del futuro, da cui però il capitano della UAE Team Emirates XRG non sembra per il momento impensierito, considerando anche che uno di questi è attualmente suo compagno di squadra. “Oggi tutti sono ossessionati dai giovani talenti – ha sottolineato Pogačar – Nessuno smette mai di cercare nuovi talenti, specialmente al Tour. Per questo vediamo tanti ragazzi che arrivano già con un livello molto alto: forti di gambe e testa, molto professionali. I giovani di oggi, come Paul Seixas o Isaac Del Toro, sono impressionanti. Voglio vedere come si sviluppa la loro carriera, potrebbe essere completamente diversa da come l’ho vissuto io. […]  Non trovo in loro le stesse mie caratteristiche, ma sicuramente sono molto ambiziosi. Vedo cosa fanno bene o male, ho affrontato un percorso simile ed è molto interessante vederli crescere così velocemente. Nel mio caso fu un po’ più lento, ma sì, è molto interessante seguirli e affrontarli”. 

Vista la cornice dei Mondiali di Ciclismo Esport MyWhoosh, del quale marchio Pogačar è ambassador, c’è stata anche l’occasione di parlare del ciclismo virtuale, ritenuto dallo sloveno un settore interessante: “È una nuova disciplina per le persone che non possono uscire in strada e competere lì, per chi non ha l’opportunità per farlo. Se vivono in grandi città o in qualsiasi altro contesto, possono salire sui rulli a casa e fare un piccolo allenamento. Si mantengono in forma con un breve allenamento, non c’è bisogno di stare sei ore sui rulli. È bello vedere anche competizioni di questo tipo. Credo sia fantastico avere una disciplina in più per tutte le persone che non possono unirsi alla comunità su strada”.

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