UAE Team Emirates XRG, João Almeida: “Ho le gambe forti, ma vinco con la testa. Forse se chiedessi di essere co-leader con Pogačar lo sarei”
João Almeida ha vissuto la stagione migliore della sua carriera. Il portoghese ha conquistato tre corse a tappe di livello World Tour, vale a dire Giro dei Paesi Baschi, Giro di Romandia e Giro di Svizzera, ed è salito sul podio della Vuelta a España 2025, conclusa in seconda posizione dopo aver battagliato a lungo con il più quotato Jonas Vingegaard, che ha sconfitto sull’iconico arrivo in salita dell’Angliru. Il corridore dell’UAE Team Emirates XRG ha quindi fatto un evidente balzo in avanti nella sua carriera, diventando di fatto uno degli uomini da tenere in considerazione per il successo nelle corse a tappe: finora a livello World Tour si era imposto in classifica generale solo al Giro di Polonia 2021, competizione molto diversa da quelle in cui ha ottenuto il successo quest’anno.
In un’intervista a Ciclismo a Fondo, il portoghese ha parlato della strategia della sua squadra e della convivenza con Tadej Pogačar: “Mi piace correre così. È stimolante e sono rilassato perché abbiamo sempre un piano. Sei parte della storia correndo con lui, per me è il miglior ciclista di sempre. È speciale. Continua a impressionarmi vederlo correre perché quello che fa non è usuale. Anche quando sto molto bene Tadej è sempre a un livello superiore. E come dicevo, non è normale: è un extraterrestre. E in squadra ho anche spazio per me, ci sono molte corse. Non va sempre tutto bene e secondo i piani, tanto per me quando per gli altri. A volte la sfortuna di uno è la fortuna di altri. Devi sfruttare le opportunità quando arrivano corse in cui qualcuno cade, un altro non sta bene, un altro è malato… Devi saper vedere le fughe grandi che segnano una corsa. Sepp Kuss è un buon esempio, quando ha vinto la Vuelta. Succede spesso, se ci pensi. Non sempre vince il più forte“.
“Io ho gambe forti, ma vinco sempre con la testa – ha proseguito il 27enne – Mi alleno duro tutti i giorni. Credo di aver un mix di qualità e di astuzia. Cerco anche di allenarmi in modo intelligente. Io mi concentro sempre su me stesso. La mia motivazione per allenarmi ogni giorno è migliorarmi. Poi, se sono al livello di Tadej, di Vingegaard, di Evenepoel o chi per loro, è uguale, però basta che sia il massimo a cui posso arrivare. Spero che sia sempre vicino a Tadej (ride, ndr). Però alla fine si tratta di massimizzare quello che ho nelle gambe“.
João Almeida non ha poi nascosto le sue ambizioni per il futuro: “Voglio vincere un Grand Tour, qualsiasi esso sia. Ho già conquistato corse di una settimana importanti e un Grand Tour mi emozionerebbe ancora di più. Ho la fortuna di poter essere leader in alcune corse in cui non c’è Pogačar. Forse se chiedessi di essere co-leader con lui mi darebbero questa opportunità, però preferisco andare ai Grand Tour per aiutare e se posso cogliere un risultato qualche giorno, farlo, ma senza compromettere la sua vittoria”.
Il corridore dell’UAE Team Emirates XRG ha condiviso una considerazione sul ciclismo di oggi: “Nelle gare tutti vanno così veloci che si soffre molto di più di prima. Quando si vince, ci si diverte immensamente perché è molto più difficile. Lo assaporo perché amo questo mondo e sono nato in questo ciclismo, ma credo non sia più divertente come una volta. A volte parlo con Mikel Landa e mi dice la stessa cosa. E lui ha un motore potente; immagina chi ne ha uno minore. Io gestisco lo stress bene perché sono una persona molto calma, ma ci saranno ciclisti che troveranno questo modo di correre stressante. Alcuni probabilmente cadranno in depressione perché è difficile affrontare la situazione quando ti rendi conto che non è come pensavi che sarebbe stato”.
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