UAE, probabile debutto alla Strade Bianche per Tadej Pogačar – E sul possibile ritiro nel 2028: “Mai preso in considerazione, ho un contratto fino al 2030”
Potremmo dover attendere il mese di marzo per rivedere in gara Tadej Pogačar. Reduce da un’altra annata straordinaria, il campione del mondo ha già iniziato a programmare il 2026 fissando come obiettivi principali la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix, oltre ovviamente ai “soliti” Tour de France e Mondiali, e per arrivare nella miglior condizione agli appuntamenti primaverili c’è la possibilità che posticipi leggermente il proprio esordio stagionale rispetto al 2025 (mentre nelle scorse settimane sembrava che dovesse addirittura anticiparlo, facendo il Tour Down Under). Il debutto del fenomeno sloveno potrebbe infatti avvenire alla Strade Bianche di sabato 7 marzo, secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, che ha realizzato un’intervista con il portacolori della UAE Team Emirates XRG nella quale il 27enne ha discusso proprio del doppio obiettivo Sanremo-Roubaix, le due classiche Monumento che ancora mancano nel suo palmares.
“Non è un segreto che cercherò di essere in ottima forma in quelle due occasioni – le parole di Pogačar – Sono due obiettivi miei e della squadra”. Lo sloveno guarda, per il prossimo futuro, anche ad altre gare che ancora non ha vinto (come la Vuelta a España) e che preferirebbe conquistare piuttosto che, ad esempio, fare il record di vittorie al Tour: “Scelgo sempre la maggior varietà possibile, anche se i Tour dovessero essere sette. Sì, il Tour è la corsa più grande, ma anche negli altri appuntamenti devi battere i migliori. Sempre. E dunque, ai miei occhi, sono sullo stesso piano”.
Sempre riguardo al futuro, negli scorsi mesi alcune dichiarazioni del 27enne avevano fatto pensare a un suo possibile ritiro dopo le Olimpiadi di Los Angeles 2028, ma Pogačar ha voluto precisare la questione smentendo tale deadline: “Mai presa in considerazione l’idea di lasciare a fine 2028. Il contratto fino al 2030 l’ho firmato io e, a meno che non succeda qualcosa di pazzo, ovviamente lo rispetterò. Non avrei mai firmato tenendo in mente quella data, altrimenti. Ogni anno il team migliora e mi sento sempre di più in una famiglia. Non mi vedo altrove, e se vorrò gareggiare oltre il 2030 è molto probabile che sia sempre con la UAE. Ma manca tanto: ora sono tranquillo, mi diverto, non ci sono problemi”.
Nonostante i tanti successi già conquistati, al campione del mondo ed europeo non mancano le motivazioni per ripartire dopo ogni stagione: “Ogni anno il mio spirito si trasforma un po’. Però la costante resta, tra una stagione e l’altra, la motivazione di non veder l’ora di tornare a correre. Amo pedalare e gareggiare, è ciò che faccio da quando ho 9 anni. L’adrenalina fa parte del mio stile di vita. Ma c’è una cosa che mi motiva più di tutto il resto. Vedere fin dove posso spingere a migliorarmi. Allenamento, gare, tutto. Trovare nuovi modi per progredire, confermarsi al top. Continuare a essere, insomma, la più bella versione di me stesso”.
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