Tadej Pogačar mattatore assoluto all’UAE Tour 2025 la scorsa settimana. Lo sloveno ha dominato la scena conquistando due tappe e la classifica generale, ma è stato protagonista anche al di fuori delle tappe sulla carta a lui dedicate, ovvero i due arrivi in salita. Perfettamente comprensibile anche il suo tentativo nella prima frazione, che lo ha visto chiudere al terzo posto, così come il massimo impegno nella crono, poi chiusa in terza posizione, quello che ha fatto storcere il naso ad alcuni è stato il suo comportamento poi nelle frazioni pianeggianti. Tra ventagli, fuga di giornata e sprint anche ai traguardi volanti, il fenomeno della UAE Team Emirates – XRG si è preso ulteriormente la scena regalando uno spettacolo che che tutti noi, appassionati e commentatori, siamo stati ben felici di vedere.
Ma se il classe 1998 ha deliziato la platea, e non si può che ringraziarlo da fuori per aver animato anche tappe dalle quali ci si aspettava molto poco, tra i suoi colleghi sembrerebbe esserci qualche malumore. È quanto sostiene il commentatore belga Rodrigo Beenkens, che fa sapere che “dai feedback che abbiamo ricevuto (in redazione, ndr), in casa UAE non si sono fatti solamente degli amici” con l’atteggiamento avuto nella corsa emiratina. Il riferimento sarebbe in particolare a quanto successo attaccando a 150 chilometri dal traguardo della quinta tappa.
“Lo giustifica con una scommessa fatta con Florian Vermeersch”, aggiunge l’esperto cronista della RTBF rilanciando che secondo lui Pogačar “deve fare attenzione” perché “quando sei già così forte, se mostri ai tuoi avversari questo tipo di arroganza, non va bene”. Commento simile dal suo collega Jérôme Helguers, che ha sottolineato come abbia “attaccato dopo una pausa fisiologica e di solito che è un accordo tra corridori in queste situazioni”.
Per lui dunque lo sloveno dovrebbe “fare attenzione al suo atteggiamento”, come rilancia anche il consulente Gérard Bulens, che nel corso di una puntata di On connaît nos classiques ha ribadito come “il tempismo sia stato pessimo”, tanto che “probabilmente se ne sarà pentito in seguito”. Secondo Bulens, “la dirigenza della squadra potrebbe tranquillamente dirglielo, e lo accetterà senza problemi”. E sicuramente, da persona intelligente, se le cose dovessero stare effettivamente così, Tadej Pogačar saprà fare tesoro di queste considerazioni in futuro.
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