Strade Bianche 2025, il trionfatore Tadej Pogačar: “La caduta è stato un mio errore di valutazione, fortunatamente sono riuscito comunque a portare a termine il lavoro”

Tadej Pogačar conquista, nonostante una brutta caduta, la Strade Bianche 2025. Il Campione del Mondo della UAE Emirates XRG è riuscito per la terza volta in carriera ad arrivare con le braccia alzate in Piazza del Campo a Siena al termine di una gara decisamente combattuta e che lo ha visto anche finire bruscamente a terra a circa 50 chilometri dalla conclusione a causa di una curva affrontata a velocità troppo elevata. Dopo essersi rimesso in sella e aver ricucito nel giro di pochi chilometri il gap di 30″ che si era creato con l’altro grande protagonista di giornata Tom Pidcock (Q36.5), il nativo di Klanec ha poi ripreso le energie prima di lanciare un singolo ma micidiale attacco durante il secondo passaggio sul settore di Colle Pinzuto che lo ha visto involarsi in solitaria verso il traguardo.
Intervistato nel post gara, un visibilmente dolorante Tadej Pogačar ha poi commentato l’episodio della caduta, non nascondendo però la soddisfazione per aver centrato un successo che lo fa entrare nella storia della corsa toscana, dato che grazie a questa terza vittoria dall’anno prossimo ci sarà un settore in sterrato che gli verrà dedicato: “Mi sono divertito fino a quando ho attraversato il traguardo. – spiega lo sloveno – Ora l’adrenalina sta scendendo e sto cominciando a sentire tantissimo dolore a causa della caduta. Sicuramente questo non è il modo migliore per vincere una corsa, ma alla fine una vittoria rimane una vittoria e spero che non sia nulla di più grave di quello che si vede adesso con le escoriazioni, se fosse così dovrei essere a posto”.
Il classe 1998 spiega poi che la sua scivolata sull’asfalto è stata dovuta all’eccessiva velocità con cui ha affrontato una curva che, per sua stessa ammissione, aveva già percorso numerosissime volte in passato: “Sono caduto perché ho affrontato quella curva troppo velocemente. Conosco queste strade molto bene, credo di averle affrontate almeno 20 volte nell’arco della mia vita, ma a volte capita di fare degli errori di valutazione e questi incidenti, purtroppo, succedono. Dopo la caduta c’è stato un momento in cui non ero sicuro se stessi bene e la bici era danneggiata quindi ho anche dovuto cambiarla. In quel momento ero preoccupato perché quando cadi il corpo poi ti fa pagare il conto. Nonostante tutto, però, ho avuto abbastanza energie per portare a termine il lavoro”.
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