Soudal-QuickStep, Patrick Lefevere su Remco Evenepoel: “La sua prima idea era quella di fare Giro e Tour”
Patrick Lefevere torna a parlare del programma stagionale di Remco Evenepoel. Il corridore della Soudal-QuickStep esordirà tra pochi giorni alla Figueira Champions Classic per iniziare il percorso di avvicinamento che lo porterà a disputare il suo primo Tour de France, passando per altre brevi corse a tappe e, per la prima volta in carriera, l’intero Trittico delle Ardenne. Il numero uno della formazione belga, ospite al podcast Rode Lantaarn, dell’ex corridore neerlandese Bram Tankink ha dichiarato che lui avrebbe preferito che il belga partecipasse anche alla Corsa Rosa per cercare di ottenere un grande risultato per alleviare la pressione ma i suoi allenatori hanno preferito un altro tipo di calendario.
“La sua prima idea era fare Giro e Tour, come Tadej Pogačar – ha sottolineato il 69enne – Il nostro allenatore lo ha convinto a non farlo, io sono rimasto in silenzio senza interferire. Ma se avesse fatto il Giro avrei potuto guadagnare un sacco di soldi (ride, ndr). In un Grande Giro i corridori sono ben curati, lo sanno tutti. È anche frenetico, ma puntare al podio al Giro avrebbe tolto molta pressione. Ora ci sarà più pressione. Ma lo hanno deciso gli allenatori e io non ho opposto resistenza”.
Lefevere vuole smorzare le pressioni che ci sono intorno al suo “fenomeno” perché se “in passato i nostri corridori della classifica generale erano sempre abbandonati a se stessi”, invece, in questo momento in cui la formazione belga può puntare a lottare concretamente per la vittoria di un Grande Giro, anche i media alzano l’asticella perché “tutti si aspettano che vinca il Tour”. Il classe 2000 è il primo a rimanere con i piedi per terra e a cercare di abbassare le aspettative che ci sono su di lui visto che a inizio anno ha semplicemente detto “di voler solo finire il Tour”, senza mai realmente parlare di obiettivi concreti.
“Bisogna guidarli perché odio quando criticano la mia squadra – sottolinea a proposito dei media – La maggior parte delle persone ha una brutta memoria. Ricordano a malapena 48 ore, motivo per cui una crisi dura sempre solo quel tempo. Quindi devi aspettare 48 ore per rispondere. Ma Remco è un po’ diffidente, preferisce non alzare troppo i toni e poi non riuscire”.
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