Red Bull-Bora-hansgrohe, Laurence Pithie entusiasta della sua nuova squadra: “Qui posso essere me stesso”
Il 2025 sarà un anno chiave per Laurence Pithie. Dopo una stagione ricca di piazzamenti ma senza un vero e proprio acuto il neozelandese ha lasciato la Groupama-FDJ per accasarsi alla Red Bull-Bora-hansgrohe, che ha deciso di puntare anche su di lui per formare una squadra in grado di dire la sua anche nelle combattutissime classiche di primavera. Se il nativo di Christchurch ha già dimostrato di saper sognare in grande, dichiarando di voler puntare a giocarsela con Van der Poel e Van Aert nelle grandi corse di un giorno, allo stesso modo Pithie si è confermato un corridore estremamente autocritico, evidenziando come sebbene la squadra fosse entusiasta dei suoi risultati nel 2024 a lui sia rimasta solo la delusione di non essere riuscito a trovare la vittoria.
“La squadra è sempre stata entusiasta dei miei risultati – spiega il giovane corridore a Cyclingnews – ma a me è rimasta solo la delusione di non essere riuscito a vincere. Ho dimostrato di avere la giusta potenza quando le corse diventano dure e combattute, ma devo riuscire a migliorare per essere in grado di effettuare sforzi prolungati nelle fasi finali delle corse”.
Pur ringraziando la formazione francese per averlo accolto al suo arrivo in Europa, il classe 2002 ammette che l’approdo in una formazione più internazionale come la Red Bull lo aiuterà anche dal punto di vista della lingua, potendo comunicare meglio con i compagni e con lo staff: “Ringrazierò sempre la Groupama-FDJ – prosegue Pithie – sono stati gli unici a darmi una chance quando sono arrivato in Europa, non posso dire nulla di negativo sulla squadra. Devo ammettere però che a volte ho fatto fatica perché non riuscivo a comunicare con lo staff le mie idee per la corsa e non è facile farsi capire quando riesci a dire solo poche parole in francese. Alla Groupama-FDJ, inoltre, tutti i direttori sportivi erano più anziani e un po’ fissati sulle loro idee, quando proponevi nuove idee venivi tendenzialmente ignorato. Qui alla Red Bull un sacco di dirigenti hanno appena smesso di correre, qui sento di poter essere di più me stesso“.
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