Red Bull-Bora-hansgrohe, dopo la caduta al Tour Primož Roglič ha pensato anche di smettere: “Perché devo soffrire così tanto?”

Il 2024, finora, è stato un anno a dir poco movimentato per Primož Roglič. Lo sloveno ha vissuto prima un cambio di squadra per certi versi storico, dato che, per la prima volta nell’arco della sua carriera da professionista, non ha vestito i colori di quella nota come Jumbo-Visma per unirsi alla Red Bull-Bora-hansgrohe. Poi, c’è stata la caduta al Giro dei Paesi Baschi 2024, da dove Roglič è comunque ripartito in direzione Tour de France 2024, passando per la vittoria al Giro del Delfinato 2024. Sulle strade francesi, però, lo sloveno è finito nuovamente a terra, riportando un infortunio che lo ha costretto ad abbandonare la corsa che rappresentava il grande obiettivo della sua stagione. Il successivo percorso di recupero lo ha però portato alla Vuelta a España 2024, vinta dopo un lungo inseguimento.

Alti e bassi, nel vero senso della parola, per Roglič, che ha vissuto momenti difficili soprattutto dopo la caduta e il ritiro dal Tour de France, sensazioni peraltro già vissute in passato, dato che anche nel 2021 e nel 2022 lo sloveno aveva dovuto lasciare la gara francese: “Quando mi è successo quel che è successo, di nuovo, i miei pensieri sono andati nella direzione di quello di cui avevo bisogno in quel momento e mi sono detto che non avevo più bisogno di far parte del mondo del ciclismo e di soffrire così tanto” le parole dello sloveno in un’intervista concessa a Delo – Dopo tutto, credo sia umano pensarla così”.

Per qualche momento, quindi, Roglič ha anche pensato di chiudere la carriera ciclistica, pensiero che poi è svanito, soprattutto a seguito della diagnosi riguardante l’infortunio riportato: “La chiave è stata il fatto che riprendere ad allenarmi non avrebbe danneggiato la mia salute – aggiunge il corridore della Red Bull-Bora-hansgrohe – Mi hanno avvisato che l’unico grande ostacolo sarebbe stato il dolore, che sarebbe rimasto presente per un po’ di tempo. Però, mi sono sentito sollevato, come se alla fine non mi fosse successo niente di serio e che questo mi permetteva di continuare a fare il mio lavoro. È stato fondamentale il supporto della mia famiglia e dei miei amici: non è facile pedalare quando senti dolore, ma il loro sostegno ha reso molto più facile le mie scelte e il mio percorso”.

Percorso che lo ha portato a vincere la Vuelta 2024: “Ma non abbiamo festeggiato granché, a causa dei problemi di salute che hanno colpito la squadra negli ultimi giorni – racconta Roglič – Siamo sempre rimasti vicini ai bagni, anche dopo le premiazioni… Poi, ho iniziato a pensare ai Mondiali di Zurigo 2024. Non posso fare pronostici, ma i percorsi (lo sloveno farà sia la crono che la gara in linea – ndr) mi si addicono. Inoltre, partecipando ai Mondiali rimarrò su un’onda competitiva che dovrebbe portarmi fino a Il Lombardia 2024, come accaduto anche in alcune stagioni passate. Sarà più facile arrivarci bene se rimarrò attivo in questo periodo”.

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