Parigi-Roubaix 2025, per Nathan Van Hooydonck il favorito è Filippo Ganna: “È come un camion sul pavé: una volta che prende velocità, non si ferma più”

C’è grande attesa per la Parigi-Roubaix 2025 e per assistere a una nuova grande battaglia tra campioni. Se per il Giro delle Fiandre il pronostico sembrava ridotto soprattutto a due corridori, la classica Monumento transalpina si preannuncia invece più aperta, anche se tra i corridori più attesi ci sono comunque tutti coloro che sono stati grandi protagonisti nelle ultime settimane. I pronostici ovviamente si sprecano e, se Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck) viene da due successi consecutivi all’Inferno del Nord, Wout Van Aert (Visma | Leas a Bike) appare in crescita e più adatto alla gara francese e Tadej Pogačar (UAE Team Emirates XRG) viene indicato da grandi ex come possibile vincitore nonostante sia all’esordio in questa corsa, c’è chi vede qualcun altro come principale favorito per domenica 13 aprile.

Si tratta dell’ex corridore Nathan Van Hooydonck, che a Het Laatste Nieuws ha fatto il nome di un italiano: “Filippo Ganna è il mio favorito. È come un camion sul pavé: una volta che prende velocità, non si ferma più. In salita è una questione di watt per chilo: il corridore più leggero che riesce a pedalare più forte sale più velocemente. In pianura è una questione di wattaggio assoluto: più potenza hai, più vai veloce. Il peso è un fattore molto meno limitante. O, per dirla al contrario, dieci chili di muscoli in più sono un vantaggio. Gli atleti grandi e muscolosi sono spesso più forti“.

Riguardo a un possibile successo di Pogačar, il 29enne belga appare invece più scettico: “Non lo escludo del tutto, ma sarà molto più difficile per lui staccare gli altri rispetto al Giro delle Fiandre. Non ci sono salite in cui possa sfruttare il suo peso a proprio vantaggio. I corridori piccoli e leggeri tendono a saltare sul pavé. Mentre i ciclisti più pesanti, a causa del loro peso, premono automaticamente la bicicletta verso il basso, il che significa che sono più stabili sul pavé e scorrono di più. Per chi pesa 65 chili, è una lotta costante e un duro lavoro in bici“.

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