Parigi-Nizza 2025, Matteo Jorgenson: “A Vingegaard faceva molto male la mano e faticava a frenare. Mi ha detto che dovevo correre per me stesso”

Matteo Jorgenson torna leader della Parigi-Nizza 2025. Il campione uscente della corsa transalpina, che ieri aveva dovuto cedere la Maglia Gialla al compagno di squadra Jonas Vingegaard, si è ripreso il simbolo del primato al termine della quinta tappa, conclusasi sul duro strappo di La Côte-Saint-André. Il portacolori della Visma | Lease a Bike ha tagliato il traguardo al terzo posto a 3″ dal vincitore di giornata Lenny Martinez (Bahrain Victorious), guadagnandone 23″ (più abbuono) al danese che, finito a terra a circa 90 chilometri dalla conclusione, è apparso piuttosto sofferente nel finale, riuscendo comunque a contenere i danni.

Dopo l’arrivo, Jorgenson si è fermato ai nostri microfoni per parlare della caduta di Vingegaard: “Non so molto, stavo tornando dopo una pausa fisiologica e l’ho visto fermo al lato della strada con un po’ di sangue sulla faccia. In seguito, è venuto da me e mi ha detto che gli faceva molto male la mano e che faceva fatica a frenare e a tenere il manubrio. Non si sentiva a suo agio nella lotta per le posizioni quando la situazione si faceva stressante e ha detto che probabilmente sarebbe scivolato più verso la parte posteriore del gruppo nel finale e che avrebbe fatto del suo meglio, cosa che mi rende orgoglioso di lui“.

Il danese ha quindi dato il via libera allo statunitense di fare la propria corsa: “Mi ha detto che dovevo correre per me stesso. Lui ha tenuto Victor (Campenaerts, ndr) con sé e gli altri compagni di squadra sono stati attorno a me il più possibile e penso che l’abbiamo gestita al meglio che potevamo, anche sull’ultima salita”.

Le condizioni di Vingegaard sono ancora da valutare, ma Jorgenson spera che domani il compagno di squadra possa essere regolarmente al via: “Ci spero di sicuro. Penso che dovrà controllare la mano e la testa. Non l’ho più visto fin dopo l’arrivo, quindi spero solo che possiamo tenere i primi due posti in classifica e spero che lui stia bene. Per me la sua salute è più importante di una gara“.

Il 25enne ha poi parlato della propria prestazione: “Io mi sono sentito molto bene. Ieri ci sono state condizioni davvero strane e non riuscivo a scaldarmi dopo il caos, ma oggi mi sono sentito normale e ho cercato di essere offensivo sull’ultima salita perché sapevo che un ritmo più stabile è meglio per un corridore grosso come me“, ha concluso Jorgenson.

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