Movistar, frattura lombare per Landa: Vuelta addio? (aggiornato)

Mikel Landa è stata una delle vittime eccellenti della caduta andata in scena oggi a 20 chilometri dal traguardo della Clasica San Sebastian 2018. Il corridore basco, insieme a Bernal, è stato uno di quelli che ha avuto la peggio ritrovandosi a dover andare in ospedale con il collo immobilizzato. Secondo le prime notizie trapelate, le sue condizioni non sembrerebbero essere gravi ed è stato lui in prima persona a tranquillizzare la squadra dicendo di stare bene. Il primo bollettino medico parla di trauma lombare per lui in attesa degli accertamenti.

AGGIORNAMENTO ORE 8:30: Rimasto sempre cosciente e stabile, ma immobilizzato a causa del forte dolore, il corridore basco si è sottoposto ad ulteriori esami all’ospedale di San Sebastian dai quali è emersa la frattura composta della vertebra lombare L1. Nuovi esami sono previsti nella giornata odierna per avere conferma della diagnosi, prima di valutare le dimissioni dall’ospedale. I tempi di recupero stimati per recuperare dalla frattura sono 2-3 settimane di riposo assoluto. A questo punto sembra esclusa la sua partecipazione alla Vuelta a España, nella quale la formazione spagnola aveva intenzione di schierare nuovamente il tridente.

L’ultimo GT stagionale inizia infatti sabato 25 agosto, esattamente a tre settimane dunque dalla sua caduta. Per il momento la Movistar non lo ha escluso dalla lista dei preselezionati per la corsa, sperando in un recupero più rapido del previsto. Anche se restano forti dubbi su quanto possa riuscire ad essere competitivo visto che comunque arriverebbe al via quantomeno dopo due settimane completamente fermo. Basterebbe a quel punto una settimana scarsa di allenamento per poter essere pronto per una corsa di tre settimane?

AGGIORNAMENTO ORE 15:00: Il corridore basco ha lasciato l’ospedale indossando un un tutore lombare per proteggere l’area colpita. Si sottoporrà a nuovi esami a Vitoria lunedì. La squadra afferma che la sua partecipazione alla Vuelta non è preclusa, in attesa “dell’evoluzione e della riabilitazione del ciclista”.

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