Movistar, grandi ambizioni su Pelayo Sánchez: “Lascerà il segno nel mondo del ciclismo”

In casa Movistar sono sicuri, il grande Giro d’Italia 2024 è solo il punto di partenza per Pelayo Sánchez. Giunti al termine di una più che soddisfacente Corsa Rosa per la formazione spagnola, il direttore sportivo degli iberici, José Joaquin Rojas ha fatto un resoconto della sua prima esperienza in automobile, raccontando qualche retroscena della corsa vissuta dall’ammiraglia e redigendo un bilancio conclusivo delle tre settimane.

Il Giro è andato molto bene – spiega il 38enne intervistato da AS – Arrivavamo con l’aspettativa di vincere una tappa e ci siamo riusciti con Pelayo. Ci siamo andati vicini anche con Nairo Quintana e nuovamente con Pelayo, ed in più abbiamo avuto un fortissimo Einer Rubio in montagna, sul quale le cronometro hanno pesato veramente tanto. Nonostante questo abbiamo visto un grande Einer e se migliorerà a cronometro potrà avere un grande ruolo. Abbiamo dovuto anche rinunciare a Fernando Gaviria perché per un motivo o per un altro non ha mai trovato il suo momento”.

Un’esplosione, quella del 24enne spagnolo, che quasi nessuno, neanche nella sua squadra, si aspettava, ma che ha messo in mostra un corridore in grado di giocarsela su molti terreni senza paura: “Nessuno si aspettava questo livello, ma sapevamo che Pelayo avesse qualcosa di speciale perché lo abbiamo visto dai suoi numeri quando lo abbiamo ingaggiato, sapevamo di cosa sarebbe stato capace. Pelayo sta crescendo e non sappiamo quale sia il suo massimo. Spero che non lo abbia ancora raggiunto e che abbia ancora molto da ottenere. La qualità che ha Pelayo è che se lo lasci libero è capace di qualsiasi cosa. Penso sia un cacciatore di tappe perché non gli piace molto avere pressione addosso, ma potrebbe essere come un Bettini che metteva nel mirino quattro e cinque tappe e quello che mirava poi lo centrava. Non mi piace però fare i paragoni. È un ragazzo che lascerà il segno nel ciclismo spagnolo e in quello mondiale e tutti speriamo rimarrà sempre con noi”.

Per Rojas, alla prima corsa da Direttore Sportivo, la sua avventura d’esordio nei suoi nuovi panni è stata più difficile del previsto, ma allo stesso modo entusiasmante: “La mia prima esperienza in ammiraglia ha avuto più difficoltà di quelli che mi aspettavo. Sembra che il direttore debba solo guidare la macchina e non fare altro, ma è un lavoro che include molte cose che non vengono viste, molto lavoro silenzioso, ma più di ogni altra cosa è entusiasmante. Quando fai qualcosa che ti piace, che è la tua passione, e che ti permette di insegnare ai tuoi corridori tutte le cose che hai imparato nei tuoi anni di esperienza, è davvero fantastico”.

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