Mitchelton-Scott, Trentin: “Alla Sanremo ho sperato di riprendere Nibali in discesa”

Stagione speciale per Matteo Trentin, che ha conquistato la maglia di campione europeo a Glasgow 2018. Il trentino ha concluso la prima annata con la maglia della Mitchelton-Scott, squadra in cui è approdato dopo l’esperienza in Quick-Step. Capitano delle classiche primaverili, non è riuscito a ottenere risultati di rilievo, eccezion fatta per un settimo posto alla Gent-Wevelgem 2018. Sul suo rendimento ha influito una serie di colpi di sfortuna, tra cui i diversi infortuni. Nella seconda parte della stagione, una volta risolti i problemi fisici, è riuscito a esprimere tutta la sua qualità, con l’acuto in Scozia e il successo di tappa al Tour of Guangxi 2018.

Il velocista ha concesso una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport: “Quest’anno può essere diviso in due parti. La prima è stata molto sfortunata. Prima ho avuto un infortunio alla costola, e nonostante questo sono riuscito ad arrivare alle classiche al 90/95% della mia forma ai grandi appuntamenti. Purtroppo nel ciclismo moderno nelle grandi corse il 95% non basta più. Ho accarezzato la speranza di riprendere Nibali in discesa alla Milano Sanremo, ma sono rimasto un po’ indietro. La seconda parte invece è stata veramente buona, partendo dal campionato europeo, che era l’obiettivo prefissato due giorni dopo la caduta alla Parigi-Roubaix. Sono riuscito a centrarlo, ne sono molto felice. Poi la vittoria alla Vuelta con Simon Yates, da gregario ma è stata una nuova esperienza per me. Per finire la stagione una bella vittoria al Guangxi, arrivare con le braccia alzate con questa maglia ha sempre un bel posto nella bacheca”.

Trentin ha proseguito con qualche discorso sulla preparazione: “Una squadra di ciclismo può essere vista come una squadra di calcio o di basket. Ovviamente non si prendono 30 velocisti o 25 scalatori, ognuno ha il suo ruolo. Naturalmente ogni squadra ha un buon bilanciamento tra gregari, sprinter e scalatori. Il programma di solito è abbastanza conosciuto, almeno a grandi linee. Poi magari un corridore preferisce la Tirreno Adriatico, un altro la Parigi Nizza. Il Fiandre è la corsa che mi sta più in testa, la Sanremo nel cuore, da italiano. Specialmente quest’anno, mi è rimasta un po’ qua…”

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