Lotto Soudal, Tim Wellens punta soprattutto le corse di un giorno: “Voglio vincere una grande classica”

Tim Wellens in cerca della grande vittoria per compiere il salto di qualità definitivo. Corridore affermato sin dai suoi primi anni di professionismo, al belga manca tuttavia quel successo che rappresenterebbe la consacrazione nelle corse di un giorno, lui che quest’anno si presenterà al Tour de France per inseguire anche l’obiettivo di centrare un successo in tutti i GT. Proprio le due belle vittorie ottenute in chiusura di stagione 2020 alla Vuelta a España hanno salvato un anno per lui molto complicato, permettendogli di arrivare con grandi motivazioni all’inverno e ripartire con grinta, con lo sguardo comunque soprattutto rivolto alle corse di un giorno.

“Quest’anno farò una combinazione di pavé e Fiandre in primavera, perché correrle tutte sarebbe impossibile, non sarebbe possibile essere competitivo fino alla fine – spiega il portacolori della Lotto Soudal – Al momento nel mio programma, per quanto riguarda il pavé ci sono sicuramente Omloop Het Nieuwsblad e Giro delle Fiandre, poi devo deciderne un altro paio con il team in base alla situazione. Nelle Ardenne invece le correrò praticamente tutte, ma per la Freccia aspettiamo di decidere quando ci saremo”.

Ed è in questo periodo che spera di andare a conquistare il successo che gli manca per consacrarsi davvero tra i big del panorama internazionale: “Per me vincere una grande classica è davvero un obiettivo, non vorrei accontentarmi di vincere tappe, che comunque è già qualcosa di importante. Non ho una corsa preferita, dipende magari dal periodo probabilmente. Forse dovendo scegliere direi la Liegi – Bastogne – Liegi, ma sicuramente anche se dovessi vincerne un’altra potrei ritenermi soddisfatto (sorride, ndr)”.

Con il morale alto visti i due successi nel finale della scorsa stagione, per questo si vuole presentare in buona forma già nelle prime corse stagionali, riscattando così le difficoltà avute nel complesso nelle prime fasi di un atipico 2020, che per lui comunque già non era iniziato nel migliore dei modi. “La stagione inizierà per me in Francia, tra Gp Marseillaise ed Etoile de Bessèges, poi penso farà o Volta ao Algarve o Vuelta Valenciana, corse che per me saranno già un momento importante per capire a che punto sono”, conferma dal ritiro in Spagna, dove la squadra è stata divisa in tre bolle, a seconda della specialità di appartenenza.

“Quest’anno cercherò di fare come gli altri anni, facendomi trovare subito pronto e cercare di vincere da subito, cercando poi di mantenere la forma il più possibile – aggiunge – Non come lo scorso anno, quando sono andato bene solo nel finale di stagione, anche in ragione di un problema all’Algarve che poi mi ha impedito di essere pronto nelle prime corse. Comunque, il 2020 è stato un anno speciale per tutti. Non penso possa essere messo in alcun modo in paragone con altre stagioni. Alla fine l’unica cosa che ho ottenuto sono le due vittorie alla Vuelta, che vista come è andata non posso dire sia stata così male, ma chiaramente se fossi arrivato senza vincere fino alla Vuelta in un’altra stagione avrei sicuramente detto che non era una buona stagione”.

La corsa iberica non sarà quest’anno fra i suoi obiettivi, così come il Giro d’Italia, ma per lui è prevista una nuova partecipazione al Tour de France, dove avrà molta libertà di azione per poter entrare nel club dei vincitori di tappa in ogni GT. Ma cercherà di mettersi in mostra anche nelle brevi corse a tappe, memore dei successi ottenuti in passato in corse di livello come il Giro di Polonia e l’Eneco Tour. “Penso che in corse con percorsi non troppo difficili, come BinckBank Tour o la Parigi – Nizza, anche se questa non sono certo di partecipare visto che bisogna scegliere con la Strade Bianche, posso dire la mia anche in questo tipo di corse”, spiega colui che invece si mostra scettico sulla partecipazione ai Giochi Olimpici di Tokyo.

“Penso ci siano un po’ troppi problemi con il fuso orario, il trasferimento, l’incastro con il Tour e il resto della stagione. Ci sono molte altre sfide e, sinceramente, non penso valga la pena andarci – commenta, precisando invece ovviamente che ben diverso è l’interesse per i Mondiali nelle Fiandre – Sicuramente il mondiale è qualcosa che mi attira, come tutti i belgi. Sappiamo di avere buone possibilità di vincere, specialmente con Wout Van Aert, mentre penso che il mio ruolo possa essere di supporto alla squadra. Con il CT ne abbiamo parlato e ne parleremo ancora a breve”.

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