La moglie di Arnaud Démare rivela la propria depressione: “Sono stata ricoverata per tre mesi, non voglio più nascondere la cosa”

Un anno difficile per Arnaud Démare e sua moglie, soprattutto. Una stagione nella quale il rilancio sportivo che tanto sperava non si è avverato per l’ex campione nazionale francese, il cui obiettivo annunciato di carriera è superare quota cento vittorie. Classe 1991, lo scorso anno si era trasferito alla Arkéa – B&B Hotels per tornare anche sui grandi palcoscenici, partendo dal Tour de France, ma il 2024 è stato tutt’altro che un anno semplice per lui in seguito alle problematiche che la moglie ha vissuto. Il possente sprinter piccardo ha infatti dovuto affrontare una situazione complicata a casa, che ne ha chiaramente condizionato le prestazioni. Qualcosa di cui non ha mai voluto parlare sinora e che ora ha scelto di fare, a margine del suo nuovo libro, in seguito alla decisione di sua moglie di rendere pubbliche le sue grandi sofferenze.

“Sentivo che non dovevo nascondere le cose e che era importante spiegare perché Arnaud non era in forma –  ha spiegato con coraggio la signora Démare in un’intervista a Le Parisien – In realtà, ho vissuto una grave depressione: non volevo più fare nulla, non avevo voglia di niente. Io e Arnaud abbiamo deciso che avevo bisogno di aiuto e sono stata ricoverata per quasi tre mesi. Ora sto lavorando su me stessa, anche parlandone”.

Madre di una figlia di 18 mesi, Morgane Démare ha inizialmente provato di combattere da sola la malattia che la stava divorando, ma dopo mesi in cui la situazione non migliorava ha trovato le forze per chiedere aiuto. “Volevo continuare a fare la podologa a tempo pieno, essere una super-mamma e sostenere Arnaud nel suo lavoro – racconta –  Per questo rifiutavo di  farmi aiutare. E poi, all’improvviso, ho raggiunto uno stato di esaurimento. È stato graduale. Tutto è diventato uno sforzo. Quello che voglio che la gente capisca è che bisogna accettare di farsi aiutare”.

Dal canto suo il corridore non ha voluto lasciar trasparire nulla durante le corse, lottando in silenzio per sostenere la sua compagna. “Non potevo rinunciare al ciclismo, perché Morgane si sarebbe sentita ancora più in colpa pensando che era per colpa sua che la mia stagione non era andata bene”, spiega il vincitore della Milano-Sanremo 2016

Il motivo principale per cui ora ne parlano (e ne scriviamo) è che la coppia vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sui potenziali danni del surmenage, quella condizione di affaticamento fisico e mentale che può portare a stati di debilitazione ed esaurimento dovuti al voler sostenere ritmi di vita troppo elevati: “Ancora oggi, tutto ciò che ha a che fare con la mente e il burn-out nella nostra società è in qualche modo nascosto – prosegue senza giustamente nascondersi Morgane Démare – Come se fosse qualcosa di cui vergognarsi. È così che mi sono sentita all’inizio. Speriamo che le persone reagiscano bene a ciò che riveliamo”.

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