Jayco AlUla, Michael Matthews: “Non sapevo se sarei sopravvissuto. Mi sento come se fossi rinato”
Michael Matthews ripercorre i momenti più difficili della sua carriera e si prepara a un nuovo inizio. Il corridore del Team Jayco AlUla quest’anno è stato vittima di un’embolia polmonare a giugno, durante il training camp a Livigno in cui stava preparando la sua prossima partecipazione al Tour de France 2025. Per fortuna l’intervento dei medici ha salvato l’australiano, a cui è stato detto che se si fosse allenato per altri due giorni probabilmente avrebbe compromesso la sua salute tanto da rischiare la morte. Dopo aver ricevuto le cure necessarie, il classe ’90 è tornato a correre, cogliendo anche qualche bel piazzamento nella seconda parte della stagione. Il recente rinnovo di contratto biennale con la Jayco AlUla gli ha assicurato altri anni nel plotone e, decisamente, un nuovo inizio.
“I problemi fisici che ho avuto quest’anno mi hanno spaventato molto – ha confessato il corridore in un’intervista a CyclingNews – Allo stesso tempo però mi hanno dato una seconda chance nel ciclismo. Mi sento come se fosse una nuova nascita della mia carriera. Anche il mio nuovo contratto mi dà motivazione extra. Onestamente, sento che qualcosa di ancora più grande sta per arrivare. Non voglio mettere una data di fine alla mia carriera. Potrebbe arrivare in qualsiasi momento. Ora mi sto solo godendo andare in bicicletta, stare con i miei compagni di squadra, correre, competere. Onestamente non ho neanche pensato al mio ritiro”.
Michael Matthews ha ricordato i momenti più duri: “È stata una delle cose più spaventose con cui ho dovuto convivere nella mia vita. All’improvviso ero in ospedale non sapevo se sarei morto quella notte o sarei sopravvissuto. I dottori hanno detto che se avessi continuato ad allenarmi, mi avrebbe ucciso in due giorni. Sento di avere una seconda possibilità di mostrare di cosa sono davvero capace. È quello a cui continuavo a pensare quando mi stavo allenando per tornare. Ovviamente ero spaventato, ma ero davvero felice di poter andare ancora in bici. Mi sento come se avessi ancora 25 anni e mi sto godendo la mia seconda giovinezza. Attacco i miei compagni di squadra in allenamento e normalmente sono quello che vuole fare un po’ di allenamento in più. La motivazione c’è ancora e ho un gran sorriso sulla mia faccia quando mi sveglio la mattina”.
Per quanto riguarda la Milano-Sanremo, suo grande obiettivo, ‘Bling’ rivela: “Suppongo di avere una relazione di amore-odio con la Milano-Sanremo. Ovviamente è una corsa adatta alle mie caratteristiche e in cui ho fatto bene in passato, ma è anche stata crudele con me. Hai bisogno che le carte vadano nella direzione giusta, è un po’ una lotteria, ma non sono mai andate nella mia direzione. Negli ultimi anni è diventata più una corsa di attacchi, mentre prima era più per gli sprinter. Ma non ci posso fare niente. Devo essere sicuro di essere pronto quando ci sono gli attacchi, reagire alla situazione e magari finire il lavoro in qualche modo. È certamente il mio primo grande obiettivo del 2026″.
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