Iván García Cortina risponde a Wout Poels: “Ma quale pugno… L’ho appena toccato… Lui mi ha toccato il manubrio a 65 km/h”
Iván García Cortina ha dato la sua versione di quanto successo con Wout Poels alla Volta a Catalunya 2024. Accusato dal corridore neerlandese di averlo colpito, con un comportamento scorretto anche pericoloso in gruppo, nel corso di una battaglia per la posizione in pieno svolgimento di tappa, il portacolori della Movistar si difende nel corso di un incontro con i media, raccontando anche cosa ha portato all’episodio, negando così che sia legato a Nairo Quintana e una polemica relativa alla sua squalifica dal Tour de France 2022 per la positività al Tramadolo.
“È stato totalmente ingiusto quello che è successo, per il modo in cui si sono comportati i giudici e perché alla fine è stata la sua parola contro la mia – spiega a Marca – L’UAE Team Emirates stava tirando, la Quick-Step era dietro di loro e poi c’eravamo noi. A metà tappa circa, in cima a una salita, ero sulla ruota del primo corridore della Quick-Step. Alla prima curva a sinistra, fondamentalmente per essere bravo e non buttarli nel fosso, ho lasciato loro un po’ di spazio. In quel momento, quando sono uscito dalla curva, ho ricominciato a spingere per riguadagnare la posizione. A quel punto c’erano un uomo della Bahrain-Victorioue e Poels era dietro di lui. Quando stavo per passarli di nuovo, Wout ha iniziato a sprintare per impedirmi di superarli. A 65 km/h mi ha toccato il manubrio e non mi sono divertito…”
Ed è in quel momento che è iniziata la discussione: “Gli ho detto cosa diavolo stava facendo e gli ho dato un colpetto sulla spalla. Questo è il pugno che gli ho dato e che gli fa ancora male, secondo lui… La cosa divertente è che abbiamo discusso per un po’ e gli ho chiesto: ‘Se vuoi, cado’. Lui però ha capito: “Se vuoi ti butto a terra”. Credo che per questo la situazione si sia fatta più accesa. Secondo lui aveva dei testimoni, ma anche i miei compagni non hanno visto nulla…”
Denunciato poi dal rivale, lo spagnolo è stato multato dalla giuria, ed è questa una delle cose che gli danno più fastidio: “Per alcune accuse di un corridore, senza immagini e senza nulla, sono stato punito con 300 franchi e 20 punti, quando in quella tappa un altro corridore olandese ha spinto un altro corridore, con immagini in TV e tutto il resto, e non è successo nulla. È ingiusto, ma sono cose che succedono in gara”.
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