Ineos Grenadiers, Tom Pidcock proseguirà nel segno della multidisciplinarietà: “Fa parte del piano generale di provare un giorno a vincere il Tour”

Tom Pidcock vincerà il Tour de France se continua a competere in più discipline. Di questo è sicuro il suo allenatore, Kurt Bogaerts, che vede nella multidisciplinarietà la chiave del successo del suo pupillo. Le tre discipline in cui l’inglese compete sono il ciclocross, di cui è stato campione del mondo nel 2022, la mountain bike, in cui ha vinto il titolo mondiale nel 2023 e di cui è campione olimpico in carica, e la strada, i cui successi principali sono la Strade Bianche del 2023 e la tappa del Tour de France del 2022 con arrivo all’Alpe d’Huez, oltre a vari piazzamenti di prestigio.

Un corridore davvero completo, che vuole vincere tutto e su più terreni possibili. Basta vedere il suo programma di corse per il 2024 in cui, tolte le Classiche del pavé, disputerà tantissime gare in più specialità. La sua stagione inizierà in Primavera, con primo obiettivo di un certo livello la Strade Bianche, corsa in cui ha trionfato l’anno passato, poi affronterà il trittico delle Ardenne, dove l’anno scorso ha fatto terzo alla Amstel Gold Race e secondo alla Liegi-Bastogne-Liegi, e proseguirà in estate, dove cercherà di curare la classifica generale al Tour de France per poi parteciparei ai Giochi di Parigi, dove punterà a bissare l’oro nella mountain bike e infine, a inizio autunno, andrà a caccia del titolo mondiale su strada in Svizzera.

Il tutto senza dimenticare che questo inverno ha partecipato al calendario di ciclocross, pur con un calendario ridotto, e che durante l’anno dovrà incastrare anche la partecipazione ad alcuni eventi in MTB per non perdere la mano in una disciplina che quest’anno per lui è particolarmente importante. Un approccio misto che rimarrà tale anche in futuro: “Resterà così per un bel po’ – spiega infatti Bogaerts a Het Nieuwsblad – Fa parte del piano generale di provare un giorno a vincere il Tour de France”.

Mentre altri corridori, due su tutti Roglic e Vingegaard, hanno deciso di puntare solo su un determinato tipo di corse, nel loro caso quelle a tappe, Pidcock ha tutta l’intenzione di partecipare a competizioni molto diverse fra loro, mettendoci sempre il massimo impegno: “Tom correrà anche il Giro dei Paesi Baschi per la prima volta in vista dell’Amstel, una corsa che dovrebbe favorire il suo sviluppo come corridore da grandi giri – dichiara il suo coach, che usa un metodo di programmazione a lungo termine diametralmente opposto a quello a cui siamo abituati – Questo luglio, quando avrà 25 anni, Tom avrà corso due tipi di programmi. Il tutto con gare quasi solo al top. Nel ciclismo moderno non è consentito sperimentare, ma d’altra parte, essendo un corridore multidisciplinare, è in grado di esplorare tutti i diversi terreni.”

Dopo aver già alzato l’asticella nei mesi scorsi, Bogaerts si conferma fiducioso per quanto riguarda la crescita del suo pupillo, che dal 2025 inizierà a puntare seriamente a vincere la Grande Boucle: “Al suo primo Tour, Pidcock si è classificato 16° ed è stato il più giovane a vincere sull’Alpe d’Huez. L’anno scorso si è classificato 13° ed è uscito dal Tour in modo eccezionale. Il tempo è solo a suo favore – sottolinea – Froome aveva 28 anni quando ha vinto per la prima volta. Wiggins e Thomas ne avevano entrambi 32. Andare a segno a breve termine nelle classiche e migliorare progressivamente nel Tour: questo è il nostro obiettivo con Tom”.

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