Ineos Grenadiers, Thymen Arensman spiega: “Ho preso 4-5 chili durante il Giro. In futuro il podio è possibile al 100%”

Thymen Arensman ha concluso in sesta posizione il Giro d’Italia 2024, concludendo così la tripletta di sesti posti dopo la Vuelta a España 2022 e la Corsa Rosa dello scorso anno. Nonostante il risultato sia comunque di tutto rispetto e dimostri come il 24enne stia sviluppando grande solidità nei grandi giri, l’obiettivo per il corridore della Ineos Grenadiers è quello di raggiungere il podio, ed è su quello che si concentrerà in futuro, anche grazie alle lezioni imparate nelle ultime tre settimane. Intervistato da In De Leiderstrui l’olandese ha evidenziato due fattori che gli hanno impedito di raggiungere un risultato migliore della sesta posizione: le difficoltà nel weekend iniziale nelle tappe di Torino ed Oropa, e il sorprendente aumento di peso che è arrivato nella terza settimana:

“Finire tre volte in sesta posizione… vorrei qualcosa di meglio, ma è una grande motivazione per il prossimo grande giro in cui gareggerò per la classifica – spiega – Il weekend iniziale ce l’ho ancora in testa, così come il fatto di aver ceduto durante la 20ª tappa. Il cedimento è dovuto ad un semplice motivo: ho preso quattro o cinque chili durante il Giro“.

Per quanto sembri controintuitivo, il guadagnare peso durante una corsa a tappe è abbastanza normale dato che i corridori devono consumare una quantità enorme di calorie e bere litri d’acqua per evitare di rimanere senza energie o rischiare la disidratazione. Questo aumento di peso è stato poi decisivo per il nativo di Deil che nella tappa con arrivo a Bassano del Grappa ha perso terreno dal gruppo dei migliori rinunciando anche all’obiettivo di strappare la Maglia Bianca e la top 5 nella generale ad Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious).

Probabilmente ho avuto problemi di idratazione – spiega Arensman quando gli viene chiesto a che cosa imputa questo aumento di peso – Nella tappa di sabato ho superato tutti i miei record di potenza, ma quando pesi oltre 70 chili non puoi reggere il ritmo, a prescindere da quanta potenza trasferisci sui pedali. Il test delle pliche cutanee era molto basso per me,  il che rappresenta 4-5 litri di fluido. Sarà un’indicazione importante per il futuro per capire cosa è stato. A quanto pare trattengo molti fluidi, il che potrebbe essere anche collegato al fatto che non reagisco molto bene al caldo. Io vado meglio col freddo, ma le prime due settimane del Giro sono state più calde del previsto. Come dicevo, sono buone lezioni per il futuro. Se riesco a mettere a posto i primi giorni di corsa e il mio peso, il podio è al 100% possibile“.

Nonostante gli oltre 14 minuti di distacco dal vincitore Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), infatti, il ritardo del neerlandese dal podio occupato dal suo compagno di squadra Geraint Thomas è stato di soli 4 minuti, di cui oltre 3 racimolati solo nel weekend iniziale, a dimostrazione che con un migliore impatto nella prima settimana il distacco sarebbe stato notevolmente meno importante.

Il giovane corridore dei Paesi Bassi, nonostante le critiche del padre verso la squadra prima della partenza del Giro, si vede ancora ad indossare i colori della formazione britannica per i prossimi anni e si dice sicuro di avere il totale supporto: “La squadra ha fiducia in me. Mi vedono come un candidato per il podio e come un leader, quindi per quanto mi riguarda io qui sono in un posto eccezionale”.

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