Ineos Grenadiers, Geraint Thomas annuncia ufficialmente la chiusura della sua carriera a fine anno: “È stato un gran bel viaggio”
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La decisione era già stata più volte anticipata, ma ora è ufficiale: Geraint Thomas chiuderà la sua carriera agonistica alla fine del 2025. È lo stesso gallese, che va per i 39 anni e che giusto ieri – domenica 16 febbraio ha affrontato la prima corsa della stagione, la Figueira Champions Classic 2025, a confermare il proposito di lasciare il gruppo al termine del calendario in corso con un netto preavviso. Il corridore della Ineos Grenadiers sarà comunque in gara in diverse occasioni importanti prima di salutare definitivamente quella bicicletta su cui pedala dall’ormai lontanissimo 2005.
“Ho pensato che fosse il momento di renderlo ufficiale. Sì, questo sarà il mio ultimo anno in gruppo – ha scritto Thomas su X – Non è stato un brutto viaggio, eh? Mai nei miei sogni più pazzi avrei immaginato di essere un corridore professionista per 19 anni. Avrò comunque molto tempo per ripensarci, ma prima di allora ho alcune grandi corse da preparare“.
Il gallese in carriera ha vinto il Tour de France 2018 e conta altri quattro podi nei Grandi Giri, due sulle strade francesi e altrettanti al Giro d’Italia, fra il 2023 e il 2024. Fra le 25 vittorie ottenute in carriera, ci sono anche le classifiche generali della Parigi-Nizza 2016, del Giro del Delfinato 2018, del Giro di Romandia 2021 e del Giro di Svizzera 2022. Chissà che, da qui alla fine del 2025, Thomas non debba fare altro spazio nella bacheca dei trofei…
Si sta dunque per chiudere definitivamente un pezzo di storia della Ineos Grenadiers. A fine stagione appenderà infatti la bici al chiodo l’ultimo dei mohicani della formazione britannica, unico ormai rimasto della squadra che nel 2010 fece il suo ingresso in gruppo, nonché ultimo della generazione d’oro britannica che ha dominato la scena al Tour de France tra il 2012 e il 2018 conquistando sei edizioni in sette anni (unico ad inserirsi nel mezzo fu Vincenzo Nibali, nel 2014).
Tra i suoi grandi obiettivi di stagione c’è nuovamente il Tour de France, corsa che lo ha visto salire altre due volte sul podio finale dopo il successo del 2018, con un secondo posto nel 2019 (alle spalle solamente del compagno Egan Bernal) e un terzo nel 2021, superato da Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard che dal 2020 si sono spartiti regolarmente le prime due posizioni.
“È pazzesco essere salito sul podio di un grande giro per cinque volte. Sono andato molto vicino a vincere il Giro e poi, naturalmente, c’è il Tour”, commenta colui che nel palmarès ha anche due ori olimpici nell’inseguimento a squadre. Un viaggio decisamente non male per un ragazzo che nel 2007 esordiva al Tour de France senza mai immaginare di poter vivere una carriera così lunga e significativa: “Non ci avrei mai creduto. Ora aspetto soprattutto le foto casuali che riceverò, momenti che ho dimenticato. Sarà un anno di riflessione e un anno di ultime volte. Ma ho fatto molta strada da quel giorno sul Tower Bridge, quando un ragazzo di 21 anni che non aveva idea di ciò che sarebbe seguito si presentò alla partenza”.
Corridore che nei suoi primi anni puntava alle cronometro, poi alle grandi classiche del Nord, come dimostrano anche ottimi risultati a Giro delle Fiandre e Parigi – Roubaix, entrambe chiuse in Top10 nel 2014, per poi vincere l’anno successivo la E3 Harelbeke, si è poi convertito in un passista-scalatore di grandi qualità. Prima al servizio di Geraint Thomas, per poi mettersi in proprio nel 2017. L’assalto al Giro d’Italia andò male, ma in lui era scattato qualcosa e l’anno successivo arrivò la consacrazione.
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