Gp de Québec 2024, Tadej Pogacar torna in corsa dopo oltre 50 giorni: “Dopo il Tour ero distrutto”

Tadej Pogacar è pronto a tornare in gruppo al GP de Québec 2024. Dopo oltre 50 giorni dalla cronometro di Nizza che lo ha incoronato vincitore del Tour de France il fuoriclasse della UAE Emirates torna finalmente ad indossare il numero sulla schiena e lo fa con la prima delle due classiche canadesi, con l’obiettivo già puntato sui Mondiali di Zurigo in programma il prossimo 29 settembre. In molti hanno criticato la scelta dello sloveno di non prendere parte ai Giochi Olimpici di Parigi, ed è proprio su questa scelta che il 25 si è soffermato in occasione della conferenza stampa che precede la corsa nord americana.

Non mi è piaciuto che molte persone mi abbiano spinto ad andare alle Olimpiadi, che mi abbiano chiamato e mi abbiano detto di andare perché avrei vinto facilmente una medaglia. Niente è facile nel ciclismo, specialmente ai Giochi Olimpici e con un percorso del genere. Io sono convinto di aver preso la decisione giusta, anche perché il giorno dopo il Tour de France ero totalmente distrutto“.

Nel periodo tra il 2 marzo e il 21 luglio, infatti, il nativo di Klanec aveva già accumulato ben 52 giorni di corsa, prendendo parte a Strade Bianche, Milano-Sanremo, Giro di Catalogna, Liegi-Bastogne-Liegi, Giro d’Italia e Tour de France e conquistando ben 21 successi. Da qui la scelta di prendersi un periodo di riposo per arrivare al meglio nel finale di stagione: “Le mie gambe erano a pezzi anche perché è stata una stagione a tutta dalle Strade Bianche fino alla fine del Tour. Sono sempre stato al top della condizione e dopo il Tour il mio corpo è come se si fosse spento, ed infatti non mi sono sentito bene per due settimane”.

Per quello che riguarda, infine, la corsa di domani, Pogacar annuncia già battaglia: “Il GP de Québec in passato è stata una corsa molto aperta, ma gli attacchi spesso non hanno avuto successo e si è decisa allo sprint. La volata però è molto impegnativa. Noi abbiamo una grande squadra, quindi vedremo cosa succederà. Credo che faremo corsa dura, e poi in base a come gireranno le gambe deciderò se attaccare o aspettare la volata. De Lie potrebbe fare molto bene in volata, e anche Michael Matthews, ma è uno sprint molto duro quindi si potrebbe pagare caro un piccolo errore nell’ultimo giro”.

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