Giro d’Italia, per la Grande Partenza dell’edizione 2029 si fa avanti Utrecht
Il Giro d’Italia potrebbe tornare nei Paesi Bassi nel prossimo futuro. Dopo aver dato il via alle edizioni 2002, 2010 e 2016 della Corsa Rosa, partite rispettivamente da Groningen, Amsterdam e Apeldoorn, lo stato neerlandese potrebbe infatti ospitare la Grande Partenza del Giro 2029. A lavorare per riportare il GT italiano nella patria di Mathieu Van Der Poel è Utrecht, che punta così a diventare la prima città ad aver organizzato la partenza di tutti e tre i Grandi Giri dopo aver accolto il Tour de France nel 2015 e la Vuelta a España nel 2022, oltre a essere già stata sede d’arrivo di una tappa della Corsa Rosa, proprio nel 2010. A parlare dei piani della città è stato Cor Jansen, direttore di Utrecht Marketing (organizzazione per la promozione della città), in un’intervista a Wielerflits.
“Abbiamo saputo dagli organizzatori del Giro che c’è la volontà di organizzare una Grande Partenza nei Paesi Bassi e di farlo a Utrecht – le parole di Jansen – Abbiamo già avuto la seconda tappa del Giro nel 2010. Quella tappa ha fornito la base per la successiva organizzazione della partenza del Tour de France da Utrecht. Dopo il Grand Départ 2015 e la Vuelta 2022, l’organizzazione del Giro si è resa conto che potrebbe essere molto interessante anche per la loro corsa fare il passo successivo”.
A lavorare su questo progetto c’è Luuc Eisenga, volto noto del ciclismo per aver lavorato in passato con la Motorola, il Team Telekom, e la Lotto NL-Jumbo, oltre che membro di AIGCP e UCI: “Luuc sta lavorando duramente per creare una coalizione di volenterosi. Bisogna scegliere un buon momento, dal punto di vista di Utrecht penso che il 2029 sia un periodo molto logico. Saranno 450 anni dalla firma dell’Unione di Utrecht, su cui si basa lo Stato neerlandese. E i Paesi Bassi sono il paese della bicicletta”.
“Attualmente siamo seduti intorno a un tavolo con molte parti – ha proseguito Jansen – Abbiamo indicato che non abbiamo bisogno di denaro dal comune in anticipo, ma abbiamo bisogno di cooperazione. Se si fa questa mossa, si ottiene una base per cui c’è fame in città e nella regione di un evento del genere”.
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