Giro d’Italia 2024, anche Tadej Pogacar ha usato l’ultimo ritrovato tecnologico per le crono: “Permette di guadagnare 20-30 secondi in una crono come Perugia”
La ricerca dei minimal gains non finisce mai. Con l’obiettivo di trovare nuove soluzioni che permettano di avvantaggiarsi sui rivali, le squadre investono centinaia di migliaia di euro per effettuare studi in galleria del vento e contestualmente hanno costretto in tempi recenti l’UCI ad intervenire con modifiche regolamentari volte a garantire l’equità sportiva e la sicurezza, specialmente nelle cronometro. Dopo i caschi simili a quelli di Guerre Stellari e i calzini misurati al millimetro per non concedere vantaggi, al Giro d’Italia 2024 è stata utilizzata in modo ampio una nuova innovazione che molti corridori, compresa la Maglia Rosa Tadej Pogacar (UAE Emirates) hanno cominciato ad utilizzare.
Si tratta di specifici accorgimenti apportati al cosiddetto “Aero base layer“, una sorta di sottomaglia che i corridori indossano al di sotto del body e che va a coprire tutte le braccia e le spalle permettendo, grazie alla particolare forma di alcune cuciture sulle braccia, di spostare il flusso dell’aria ed evitare che questa si blocchi nella zona della schiena, aumentando quindi l’attrito. Per spiegare nel dettaglio di cosa si tratta, AS ha intervistato il general manager della UAE Team Emirates Joxean Fernandez Matxin.
“In Italia lo chiamano bolero per via delle maniche – dettaglia – È all’interno dei limiti imposti dall’UCI essendo spesso solo un millimetro. Con queste misure si ottiene lo stesso effetto che ha una pallina da golf con i suoi buchi, solo che qui l’effetto è molto più lineare perché non c’è rotazione. Questo indumento sposta il flusso dell’aria e permette che non rimanga bloccato sulla schiena e nelle zone circostanti, invece lascia che il flusso prosegua. […] In questo modo il corridore ha un miglior CDA (coefficiente aerodinamico, ndr). Dato che l’UCI non consente che questo venga fatto direttamente sulla maglia o sul body da cronometro, questo elemento è stato creato come sottomaglia”.
Da un punto di vista prettamente numerico, prosegue l’intervista, la formazione emiratina ha calcolato che con questo indumento e con una migliore posizione, il coefficiente aerodinamico di un corridore può calare addirittura di 0.02 punti, garantendo un vantaggio tra i 20 e i 30 secondi in una cronometro con caratteristiche simili a quella di Perugia. “Questo ti permette di risparmiare circa dieci watt visto il coefficiente aerodinamico più basso – aggiunge Matxin – Avere questo risparmio di potenza nei tratti di pianura, come in occasione della crono del Giro, ti permette di arrivare con più energie per poterle usare dove realmente ti servono, in salita, dove il CDA perde importanza”.
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