Giro delle Fiandre 2025, Mads Pedersen piazzato e orgoglioso: “Se avessi attaccato da lontano mi avreste dato addosso. Sono fiero del team e della nostra tattica”

Mads Pedersen a testa alta dopo il secondo posto al Giro delle Fiandre 2025. Capace di reggere per gran parte del percorso le sfuriate i Tadej Pogacar e Mathieu van der Poel, risultando regolarmente l’ultimo ad arrendersi, il leader della Lidl – Trek ha poi regolato in volata il neerlandese e Wout Van Aert con un lungo sprint dei suoi, che ha asfissiato i suoi rivali. Per il danese arriva così uno splendido secondo posto, salendo così per la terza volta in carriera sul podio della Ronde e confermandosi un rivale temibile per i grandi campioni che in questi anni stanno dominando la scena. Finalizzatore di una Lidl – Trek che ha davvero provato a rompere gli schemi, l’ex iridato ha scelto il confronto diretto con i due grandi fenomeni e non ha di certo sfigurato.

“Sono incredibilmente orgoglioso della squadra – commenta ai nostri microfoni dopo il traguardo, sottolineando la grande prova di una squadra che ha visto Daan Hoole e Jasper Stuyven a loro volta protagonisti, nel vivo dell’azione fino alla fine – È stato bello vedere come abbiamo corso da gruppo oggi. Certo, speravamo di vincere, ma quando Tadej Pogačar è in queste condizioni è impossibile. Sono fiero di vestire questa maglia e di correre con questa squadra”.

Particolarmente prezioso si è rivelato l’aiuto del  belga: “È stato impressionante. Avevamo il vantaggio di essere in due, lui controllava Van der Poel e io lo facevo con Van Aert. All’ultimo chilometro abbiamo rallentato un po’ per gestire le energie rimaste. Poi, Jasper sa che a me piace fare le volate partendo già con una buona velocità, quindi ai -500 lui ha accelerato e mi ha lanciato alla grande. È molto bello da parte sua rinunciare alle sue stesse possibilità di salire sul podio in una Monumento per permettere  a me di salirci. Lo ringrazio.

Spesso pronto ad attaccare dalla distanza per provare ad anticipare la lotta, stavolta il classe 1995 se l’è giocata a viso aperto e risponde in maniera molto diretta al riguardo, al termine di una giornata estenuante. “Se avessi attaccato a 70 km chilometri dall’arrivo mi avreste dato addosso perché mi dite sempre che parto troppo presto – commenta – Questa volta tutti abbiamo creduto in me, sul fatto che potessi resistere agli attacchi di Tadej e Mathieu e credo di aver dimostrato di essere capace di farlo per un bel po’. Ok, alla fine, poi, Tadej se n’è andato da solo, ma è rimasto da solo e nessuno è riuscito a seguirlo. Considerando tutto, sono fiero della gara che abbiamo fatto e della tattica che abbiamo adottato”.

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