Alpecin-Deceuninck, Mathieu Van Der Poel snobba il Tour: “Non mi piace molto” – E per il 2025 punta a “diventare campione del mondo in MTB”
Mathieu Van Der Poel si racconta in una lunga intervista a Sporza. Il portacolori della Alpecin-Deceuninck, che tra due settimane compirà 30 anni, è attualmente impegnato nella stagione di ciclocross (anche se negli ultimi giorni ha dovuto saltare alcune gare per un dolore alle costole), ma sta ovviamente già pensando a quella su strada, che lo vedrà andare nuovamente a caccia di successi nelle classiche di primavera. Il fenomeno neerlandese ha inoltre parlato del suo rapporto con il Tour de France e ha ribadito di puntare a una maglia iridata nella mountain bike, guardando anche ai prossimi anni della carriera, che il classe 1995 ha ammesso che non proseguirà sicuramente fino ai 40 anni.
“Vincere il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix con la maglia iridata è stato forse l’apice della mia carriera. È qualcosa di unico”, ha ammesso Van Der Poel guardando indietro al suo 2024, anche se il successo al Fiandre non è stato privo di difficoltà: “È stata un’edizione estremamente difficile, soprattutto per le condizioni meteorologiche dell’ultima ora. Ho provato le stesse sensazioni dei Mondiali di Harrogate 2019. I morsi della fame non erano così lontani. Quindi la gara non poteva durare molto più a lungo per me”.
Le due classiche Monumento del pavé saranno il principale obiettivo della sua primavera, ma al Fiandre, dove punta alla quarta vittoria (che sarebbe un record assoluto), dovrà battagliare con l’amico-rivale Tadej Pogacar: “Sarà difficile batterlo, ma è una sfida che sono felice di accettare. Stiamo pensando a come ridurre il gap da Pogacar. Perché sarà necessario per batterlo al Fiandre. Forse si può fare con allenamenti leggermente diversi e più difficili. Ecco perché, ad esempio, rinuncio alla gara di Coppa del Mondo di ciclocross a Benidorm, perché un allenamento nello stesso periodo mi farà migliorare in vista della primavera“.
Il classe 1995 ha poi ammesso di non amare particolarmente il Tour de France: “È una corsa che non mi piace molto. A parte cercare di vincere le tappe e indossare la Maglia Gialla, non c’è molto da ottenere per me al Tour. Preferisco correre cinque corse in cui sono in lotta per vincere piuttosto che 20 tappe in cui, per metà del tempo, non sono in lizza per la vittoria“.
In ogni caso, l’ex iridato su strada potrebbe comunque essere al via della Grande Boucle per svolgere nuovamente il ruolo di ultimo uomo nel treno per le volate di Jasper Philipsen: “Con Jasper al mio fianco, ho l’obiettivo di aiutarlo ad ottenere il maggior numero possibile di vittorie di tappa. Mi piace e mi toglie anche la pressione”.
Tra i tanti successi della carriera di Van Der Poel, ne manca ancora uno che il neerlandese spera di ottenere in questo 2025: “Se posso scegliere, quest’anno vorrei diventare campione del mondo in mountain bike. Non ci sono ancora riuscito e l’idea continua a frullarmi in testa”. Anche il titolo olimpico nella mountain bike è un obiettivo futuro: “Ho ancora un’occasione per farlo: Los Angeles 2028. Los Angeles sarà quasi sicuramente l’ultima edizione dei Giochi a cui parteciperò. Sarebbe molto bello provare a finire a Los Angeles, magari con la mountain bike”.
Parlando della conclusione della carriera, il corridore della Alpecin-Deceuninck ha una certezza: “Sicuramente non continuerò a correre fino a 40 anni. Penso che sia importante fermarsi quando si raggiunge un picco o un punto in cui ci si può mettere l’anima in pace. A volte si vedono corridori che continuano a gareggiare troppo a lungo, il che sminuisce un po’ la lista di successi che hanno ottenuto”. In ogni caso, una volta appesa la bici al chiodo, Van Der Poel non smetterà con lo sport: “Di certo non mi annoierò. Ho ancora una lista di cose da fare. Mi piacerebbe partecipare a un Ironman un giorno. Quindi sarò sempre sportivo”.
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