Alberto Contador: “Ridurre i Grand Tour a due settimane? Si perderebbe il romanticismo, l’epica del ciclismo”

Alberto Contador ripercorre il 2025 e dice la sua su alcuni temi di attualità nel ciclismo. In occasione del lancio della bicicletta MAGMA Tenerife all’interno del marchio Aurum, che ha fondato insieme a Ivan Basso, lo spagnolo ha concesso un’intervista a Marca in cui ha parlato anche di argomenti relativi allo sport di oggi, come il dominio di Tadej Pogačar, il paragone con Eddy Merckx e la possibilità di ridurre la durata dei Grand Tour, che qualcuno vorrebbe portare da tre a due settimane. Con un ricchissimo palmarès, nel quale figurano due Tour de France (2007 e 2009), due Giri d’Italia (2008 e 2015) e tre Vuelte a España (2008, 2012 e 2014), d’altronde, l’ex corridore è un esperto di questo tipo di competizioni.

“Abbiamo visto uno spettacolo incredibile – ha dichiarato il classe ’82 riguardo la stagione ciclistica appena conclusa – Pogačar è stato chiaramente superiore durante il Tour. È uno sportivo che sta ridefinendo lo sport. Anche quello che ha fatto al Mondiale è pazzesco. Di solito si corre così quando non si ha paura di perdere. È difficile chiedere a lui e alla UAE di ripetere un’annata come questa. Ogni volta è più difficile che ci sorprendano. Manca solo che attacchino durante il tratto di trasferimento“.

Poi lo spagnolo si è soffermato sul grande paragone di cui si dibatte nel mondo del ciclismo negli ultimi due anni: “Pogačar o Merckx? È una domanda costante, ma è un errore affrontarla così. Sono epoche differenti. Oggi metà del gruppo è competitivo. Non dobbiamo paragonare i numeri. Godiamoci Pogačar. È unico. Ogni corsa con lui è un regalo. È difficile dire chi lo potrebbe fermare al Tour 2026. C’è Vingegaard. Lo ha vinto due volte, è meticoloso, freddo, assolutamente professionale. Se qualcuno può togliere il successo a Tadej, è lui”.

Infine Alberto Contador ha condiviso la sua opinione sulla possibilità di ridurre la durata dei Grand Tour, portandoli da tre a due settimane: “Non sono d’accordo. Sarebbe perdere parte della sua essenza. Ero un corridore che esplodeva nella terza settimana. Come fai a paragonare due settimane con tre? Qui c’è il romanticismo, l’epica, il territorio dove sopravvivono solo gli eletti“. Ed è facile immaginare che molti degli uomini di classifica dei Grand Tour siano d’accordo con lui.

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