Wollongong 2022, nei Paesi Bassi scatta il processo mediatico a van der Poel e federazione: dalla pedana di Tokyo all’hotel di Sidney

Scatta il processo a Mathieu van der Poel e alla federazione neerlandese nei media dei Paesi Bassi dopo i fatti di Wollongong 2022. Dopo l’arresto di Mathieu van der Poel in molti si sono chiesti come fosse possibile che il corridore dell’Alpecin-Deceuninck fosse stato lasciato solo al suo destino e Wielerlifts ha provato a spiegare la situazione. Se è la norma che i corridori possano trovarsi in piani separati dell’hotel, i media dei Paesi Bassi non hanno gradito la scelta del corridore di dormire insieme alla sua fidanzata invece che con Jan Maas, compagno di stanza designato, spiegando che in questo modo è più difficile fare gruppo con i compagni, anche se a onor del vero la scelta era dovuta anche a un raffreddore di van der Poel che avrebbe potuto contagiare i compagni.

I tifosi sembrano essere comunque dalla parte del corridore (un esempio sono le tante recensioni negative da parte di cittadini olandesi nei confronti dell’hotel scenario dell’alterco), ma i media dei Paesi Bassi non sembrano gradire anche altre scelte del nipote di Raymond Poulidor, come quella di arrivare sempre più tardi dei compagni ai grandi appuntamenti. Nel caso del mondiale australiano, infatti, il classe ’95 è arrivato a Sidney solo domenica 18 , perché aveva inizialmente in programma di correre la Primus Classic e quindi si è attenuto al suo piano originario (pagando di tasca sua l’upgrade per un biglietto da 20.000 euro in prima classe), nonostante non abbia poi corso la gara belga. Una scelta simile a quella di Tokyo, quando arrivò più tardi dei compagni e poi si infortunò durante la prova di MTB, convinto che in gara ci fosse una pedana che invece era stata tolta e della quale, almeno stando ai tecnici della KNWU e ai suoi compagni, si era parlato abbondantemente nei briefing pre-gara.

Tecnici della federazione che non sono stati informati nemmeno di quanto accaduto nell’hotel di Sidney, visto che l’unico ad essere informato è stato il ct Koos Moerenhout quando il fatto era ormai già avvenuto, ma poi gli unici ad andare con lui in caserma sono stati la fidanzata e il suo team manager all’Alpecin-Deceuninck  Christoph Roodhooft, che inoltre si trovava in un altro hotel. La decisione era stata tenuta nascosta a tutti gli altri membri della nazionale, anche al mattino a colazione, ma poi van der Poel ha deciso di raccontare tutto ai suo compagni di squadra dieci minuti prima della partenza, tanto che qualcuno inizialmente pensava persino si trattasse di uno scherzo.

La stessa federazione è finita nell’occhio del ciclone, innanzitutto per la scelta dell’hotel, che secondo Eurosport sarebbe costato la metà dei 200.000 euro totali spesi dalla KNWU per l’avventura australiana e si trovava a un’ora e mezza da Wollongong. Scelta trova strana sia dagli australiani, visto che la prenotazione era stata fatta con largo anticipo (il 10 dicembre) quando c’erano molti hotel più vicini a disposizione, che dagli stessi atleti, tanto che Ellen Van Dijk e Annemiek Van Vleuten (l’unica a salvare la spedizione con la sua splendida vittoria iridata) hanno deciso di prenotare un appartamento nei cinque giorni precedenti alla crono per poi raggiungere le compagne in hotel solo la domenica sera al termine della corsa contro in tempo.

Anche per i più giovani poi ci sono stati problemi, con i genitori delle ragazze juniores che si sono lamentati del fatto che inizialmente era previsto che le ragazze affrontassero tutto il viaggio da sole (poi è stata mandata una persona dopo le lamentele ed è stato chiesto a tre donne élite di “dar loro un occhio”), che per almeno nove bici la federazione non aveva pagato il viaggio e che la loro allenatrice Loes Gunnewijk non le ha assistite in gara perché “non aveva tempo”, mandando al suo posto Peter Zijerveld, che aveva lavorato con la federazione fino al 2020 e che si trovava in Australia perché li vive la sua famiglia. A questo incidente, poi, si aggiunge quello degli uomini juniores, che dopo un’ora e mezza di macchina per raggiungere Wollongong non si erano potuti allenare perché la persona incaricata aveva dimenticato di portare le bici.

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