Vuelta a España 2018, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Vuelta a España 2018.

TOP

Oscar Rodriguez (Euskadi-Murias): Che in salita ci sapesse fare lo dimostravano la maglia riservata agli scalatori conquistata al Tour of the Alps e alcune buone prestazioni sciorinate al Giro del Portogallo, concluso col secondo posto nella classifica dei giovani. Che potesse vincere una tappa alla Vuelta, però, era difficilmente pronosticabile. Il 23enne spagnolo ci riesce quasi con naturalezza, sbaragliando la concorrenza dei più blasonati avversari con una perfetta gestione dello sforzo e facendo il vuoto nel tratto più duro della salita finale.

Enric Mas (Quick-Step Floors): Se immaginare l’attendista Quintana e Yates furoreggiare su un’ascesa del genere era esercizio fin troppo banale, fa notizia il “terzo posto tra i big” ottenuto dal capitano della formazione belga. A suo agio sulle rampe più ripide, lo spagnolo è artefice di una prestazione di spessore che lo riavvicina alla top ten. Un obiettivo che deve rendere adesso il minimo dalla sua partecipazione nel GT di casa.

Miguel Angel Lopez Moreno (Astana): A suo modo è l’unico tra i battuti ad uscire con le ossa intatte. Tarpato da un inconveniente meccanico nel punto meno indicato, il colombiano rimonta con raro furore agonistico e, facilitato dalla scarsa consistenza dell’attacco portato da Quintana, limita il passivo restando ampiamente in corsa per il successo finale. Per la seconda volta i rivali lo “graziano”. Chissà che a Madrid non debbano pentirsene.

FLOP

Ion Izagirre (Bahrain-Merida): L’investitura del compagno di squadra Franco Pellizotti, che lo ha indicato come papabile per il podio finale, gli si ritorce subito contro. Dopo l’ottima impressione destata domenica scorsa paga 42” a Quintana e si salva parzialmente grazie all’aiuto del fratello Gorka, che nel finale si ferma letteralmente ad attenderlo per fargli limitare i danni. La tappa di domani aiuterà a capire se sia o meno trattato di una crisi passeggera.

Emanuel Buchmann (Bora-Hansgrohe): Completa la giornata di (dis)grazia della squadra che, dopo aver perso una tappa che sembrava ormai messa in cassaforte con Rafal Majka, lo vede perdere 47” da Quintana e tre posizioni in classifica, scivolando dalla settima alla decima posizione. Ribadisce le sensazioni offerte già al Delfinato: gli manca ancora qualcosa per competere ad altissimi livelli.

George Bennett (LottoNL-Jumbo): Primo vero passaggio a vuoto per il neozelandese, che da oggi può dire definitivamente addio alle sue speranze di competere per il podio. Al traguardo paga un passivo pesante dagli avversari diretti e perde il ruolo di (possibile?) capitano di una formazione che sta interpretando la corsa con sofismi tattici a volte incomprensibili ai più.

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