Giro d’Italia 2024, Tadej Pogačar pianifica l’ultima settimana: “Faremo un buon ritmo senza spendere troppe energie e sperando nel meteo”

Tadej Pogačar tira le somme delle prime due settimane del Giro d’Italia 2024. Il capitano della UAE Team Emirates in questo momento è saldamente in testa alla classifica generale, con un vantaggio di addirittura 6 minuti e 41 secondi sul secondo classificato Geraint Thomas (Ineos Grenadiers). Questo grazie anche alla stupenda vittoria di ieri nel tappone di alta montagna con arrivo al Mottolino di Livigno. Lo sloveno in maglia rosa, nel corso della consueta conferenza stampa del secondo giorno di riposo, ha parlato dei cosa si aspetta nelle ultime tappe di questa Corsa Rosa, dei dubbi causa maltempo sullo svolgimento della tappa di domani, ma anche del suo calendario in vista del Tour de France e del suo rapporto con i tifosi italiani e con i compagni di squadra che lo stanno accompagnando in questo storica impresa.

Quanto è importante per te in questa ultima settimana pensare a come recuperare in vista del Tour de France?
”Ora abbiamo un buon vantaggio in classifica generale. Abbiamo detto che questa settimana sarà buon per noi, con un buon ritmo e senza spendere troppe energie, ma saranno comunque altri sei giorni di corsa. Speriamo anche nel meteo per non spendere troppe energie. Prima pensiamo a finire il Giro e tra una settimana possiamo iniziare a concentrarci al 110% sul Tour”.

Ieri è stata forse la tua miglior prestazione in alta montagna…
”Sicuramente è stata una delle mie migliori prestazioni in alta montagna. In termini di potenza è difficile fare un paragone quando hai power meter diversi, ma se penso alle sensazioni credo che sia una delle mie tre migliori performance di sempre. Mi sono sentito bene in bicicletta, in una tappa lunghissima e tantissima salita, ero davvero felice delle mie gambe e della condizione giorno dopo giorno”.

Dove collochi la tua vittoria di ieri tra le migliori della tua carriera?
”Ci sono altre vittorie che hanno molto più peso, ma ho detto che in un grande giro vincere la tappa regina è una delle corse più grandi che un ciclista più fare. è difficile fare una classifica delle vittorie, specialmente se pensi al Tour de France e alle Monumento. Ma la tappa regina di un grande giro è sempre vinta da uno dei nomi più grossi in gara, quindi sono super felice di ieri”.

Ora che il gap è così grande vedremo una strategia più conservativa da parte vostra?
”Vediamo, dipende anche da come si sente la squadra. Abbiamo abbastanza distacco per stare al sicuro, ieri volevo vincere, ma vediamo questa settimana come andrà. Potremo essere più conservativi, ma non puoi mai saperlo”.

Quanto sono importanti i tifosi per te e per il ciclismo?
”Senza i tifosi non ci sarebbe il ciclismo, io non sarei qui e non ci sarebbero i giornalisti sportivi. I tifosi sono la chiave per avere uno spettacolo come questo. Qui al Giro sto vedendo tifosi davvero stupendi, che urlano il mio nome per 200 chilometri a bordo strada. Ieri è stato folle anche sulla salita finale, i tifosi ti danno una motivazione extra e ti permettono di spingerti oltre il tuo limite”.

Quali sono le tappe più decisive dell’ultima settimana?
”Per la tappa di domani c’è ancora dell’incertezza su come si svolgerà la gara, perché visto il tempo non sappiamo cosa succederà. Ma dovremo comunque sopravvivere come squadra, poi devo ancora vedere nel dettaglio le altre tappe, ma sicuramente la tappa del Monte Grappa, la numero venti sarà una delle più dure. Ci saranno due lunghe salite di fila e un finale in discesa che renderà la tappa bellissima. Speriamo che sia facile, ma sarà sicuramente veloce nel finale”.

Quale sarà il tuo calendario dopo il Giro? Pensi di fare Delfinato o Suisse prima del Tour?
”Non ho mai fatto Giro e Tour, ma stando a quanto dice la gente se finisci bene il Giro e ti riposi al meglio arrivi al Tour con una buona gamba. Speriamo che sia così anche per me come lo è stato per gli altri che hanno fatto la doppietta in passato. Ma prima devo finire il Giro col morale alto e in ottima forma, poi riposare, rilassarmi e andare al training camp per preparare il Tour”.

Rafal Majka è il tuo ultimo uomo di fiducia, come è il tuo rapporto con lui?
”Come dico sempre, vedo più lui della mia ragazza e della mia famiglia. Ci conosciamo davvero bene a vicenda. Passiamo molto tempo insieme in gara e in allenamento. A volte in gara parliamo poco perché ci conosciamo e sappiamo come comunicare con il corpo. Abbiamo un bellissimo legale e sono super felice di averlo in squadra”.

Come mai hai un rapporto così forte con Livigno?
”Sono stato qui in un training camp al mio primo anno da junior con la squadra nazionale. Non avevamo molti soldi e stavamo in una vecchia casa a Saint Moritz, venivamo a Livigno per fare benzina e comprare il cibo. Ho tantissimi bei ricordi di quel periodo. Poi qui è dove ho iniziato a vedermi con la mia ragazza Urska Zigart e da quel momento la mia vita è stata stupenda”.

Cosa ti ha stupito di più al Giro d’Italia?
”Dopo aver fatto per quattro anni di fila il Tour de France provi a fare dei paragoni, ma non si può. Ho subito notato che è una corsa totalmente diversa, le strade, i tifosi, l’organizzazione. Parlando della corsa è andata liscia per adesso, sia in alta montagna che a cronometro”.

Come è stato indossare la maglia rosa la prima volta?
”La maglia rosa era un sogno da molto tempo. Il mio calendario non mi aveva mai permesso di venire al Giro, e prendere la maglia al secondo giorno è stato un momento incredibile. Posso capire quanto è importante la maglia rosa qui in Italia e difenderla mi da grande motivazione e lotterò duramente per continuare a indossarla. Vedremo cosa succederà in questa settimana”.

Come sei riuscito a gestirti così bene durante l’attacco di ieri?
”Prima di tutto penso a staccare tutti, poi devo trovare il ritmo giusto da trovare per quel lasso di tempo che faccio in salita. Grazie alla tecnologia questo è più veloce da vedere. Infatti nella seconda tappa in cui avevo perso il ciclocomputer sono riuscito a gestirmi ma avevo più pensieri per la testa, perché devi conoscere te stesso davvero bene”.

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